20:00:19 CASAL DI PRINCIPE. Dopo che la Corte di Cassazione ha ritenuto inammissibile il ricorso sulla competenza territoriale del processo per le estorsioni del clan Schiavone alla Rete ferroviaria italiana,
ieri il presidente Giuseppe Meccariello della terza sezione collegio A del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha deciso autonomamente sulla questione della competenza territoriale, disponendo che i capi di imputazione dall'11 al 22, 44 e 45 costituiscano autonomo processo davanti ai giudici del tribunale di Napoli, dichiarandosi così incompetente, mentre resta a Santa Maria Capua Vetere il processo per i reati di associazione mafiosa e tutti gli episodi estorsivi aggravati dalle modalità mafiose.
Sono stati quindi espunti dal processo principale i capi di imputazione relativi alla corruzione e tutti gli altri reati. Tra gli imputati Nicola Schiavone, Luigi e Vincenzo Schiavone, Bernardo, Pietro e Vincenzo Apicella. Il maxi processo riguarda due filoni di indagine, il tentativo di Nicola Schiavone, oggi pentito, di controllare gli appalti della Rfi, e quello relativo alle intercettazioni nel carcere di Opera a Milano tra il padre di Nicola, Francesco Schiavone, e alcuni familiari.
Giovanni Maria Mascia