10:36:54 Tragedia all’ospedale di Piedimonte Matese.
Una donna di 65 anni muore perché rifiuta di effettuare una trasfusione perché la sua religione glielo impedisce.
La signora, testimone di Geova, ha firmato in cartella clinica di non volere alcuna trasfusione e, questa cosa, ha impedito a medici e magistrato di poterle far effettuare la terapia.
Secondo la legge, essendo stata espressa una volontà in maniera lucida, nessuno si può sostituire a lei anche se questo avrebbe significato salvarle la vita.
Si poteva salvare, dal momento che, sarebbero bastate, secondo quanto spiega il primario del reparto di chirurgia Gianfausto Iarrobino un paio di sacche di sangue per fermare l’emorragia che derivava da un intervento allo stomaco al quale si era sottoposta in passato.
«Oggi sono triste e contemporaneamente incazzato nero – ha spiegato il medico –
Una paziente è venuta meno nel mio reparto perché ha rifiutato una trasfusione di sangue.
Era testimone di Geova.
L'avrei salvata al 100% ma ha rifiutato ed è morta.
I figli ed i parenti solidali con lei.
Ho fatto di tutto.
Mi sono scontrato con tutti i familiari ma... nulla.
Alla fine i figli si sono esaltati dicendo: “mamma sei stata grande, hai dato una lezione a tutti i medici ed a tutto il reparto".
Mi chiedo: 1) come può una religione ancora oggi permettere un suicidio
2) come è possibile che io deputato per giuramento a salvare le vite umane, sia stato costretto a presenziare e garantire un suicidio assistito?».