13:34:09 Antimo Mallardo è un giovane santantimese, classe 1988, che partecipa come analista alla trasmissione TV TALK, condotta da Massimo Bernardini, in onda il sabato su RaiTre.
Antimo, dal 2017 sei uno degli analisti dello storico programma di Raitre TVTALK, in cosa consiste il ruolo di analista?
“L’analista interviene all’interno del programma con riflessioni, domande agli ospiti presenti in studio o in collegamento. Trattandosi di un programma che analizza e commenta tutta l’attualità televisiva si tiene sempre come punto di riferimento l’analisi comunicativa di un programma, di un evento o anche di un caso di cronaca, mettendo in luce elementi, talvolta tecnici della tv e dei suoi protagonisti”.
Come gestisci la tua vita quotidiana con il tuo impegno per la tv?
“Dico sempre che per me il vero lavoro è guardare la tv. Il resto lo faccio come hobby. Ovviamente scherzo. Pur avendo fatto per tanti anni teatro (sono diplomato all’accademia del Teatro delle Palme di Napoli), per diversi anni l’avvocato, il docente di diritto ed attualmente il cancelliere al Tribunale di Napoli, mi sono sempre occupato di altro. Essere analista per tvtalk, però, mi permette di mantenere sempre aperta una porta dentro quella passione per la tv e alimentare la mia parte artistica”.
Ma, quindi, come nasce la tua passione per la tv?
“Ricordo in maniera lucida l’immagine di me bambino affascinato ed incantato davanti alla tv non a guardare cartoni animati, come forse è naturale a quell’età, ma ogni tipo di programma, dal quiz, al varietà, al programma di intrattenimento. La domenica pomeriggio insieme a mio padre si guardava Domenica In, ma soprattutto ricordo il mio primo Festival di Sanremo, anno 1995, con una videocassetta in mano per registrare la diretta e rivederlo fino allo sfinimento. Era mia abitudine poi consultare il televideo per controllare gli ascolti di ogni programma tv ed esultare per il successo dei miei preferiti”.
Nel 2017 decidi di partecipare ai casting di Tvtalk. Come è nata l’idea?
“Si, ricordo che è stato quasi per caso. Avevo appena superato gli orali di un concorso molto importante e, quasi come un gioco del destino, mi apparve su facebook l’annuncio per la ricerca della figura di analisti per il programma Tvtalk che io avevo sempre seguito da spettatore. Così presi quella coincidenza fortuita come un segno del destino e decisi di inviare il curriculum. Fui chiamato a Milano per il colloquio che alla fine andò bene”.
Come ricordi il tuo primo giorno in video?
“Non credo di essermi reso conto subito del fatto che stavo entrando per la prima volta nel mondo che avevo sempre idealizzato. Per un attimo mi sono visto dall’esterno, come spettatore di me stesso e mi sono reso conto che se anche quel sogno fosse durato una sola puntata potevo dire di aver coronato un sogno. Ricordo di aver rotto il ghiaccio con una domanda a Gerry Scotti”.
Hai parlato con tantissimi ospiti, ma quale desideri ancora incontrare?
“In tanti anni credo di aver parlato e incontrato tantissimi ospiti, ma tra i tanti con cui ancora vorrei parlare c’è sicuramente Maria De Filippi perché, probabilmente a prescindere dal proprio gusto personale, rappresenta una delle colonne della nostra tv, che ha cambiato il modo di farla e anche di guardarla”.
Come è cambiato il tuo ruolo a Tvtalk nel corso degli anni?
“Il mio ruolo nel programma è sempre lo stesso perchè la figura dell’analista non cambia. Semplicemente ogni puntata è come se fosse la prima perché ci si trova di fronte a temi ed ospiti nuovi. Forse è cambiato il mio modo di gestire quel ruolo, più consapevole, più deciso e con un taglio a volte anche più irriverente pur essendo sempre emozionato ad ogni puntata”.
Hai un sogno professionale per il futuro? Dove ti vedremo i prossimi anni?
“Sicuramente conduttore di Sanremo o giurato a ballando con le stelle. Ovviamente scherzo.
Sono sempre stato abituato a vivere soltanto il presente di tutte le esperienze vissute, professionali, artistiche e personali senza pormi troppe domande sul futuro e senza aspettative. Vivo anche Tvtalk come una bellissima e straordinaria esperienza che si è inserita nella ordinarietà di una vita normale.
Di sicuro, mi piacerebbe continuare a parlare di tv. Altrimenti, continuerò a farlo come spettatore, perché sono sicuro che la mia passione non svanirà tanto facilmente in quanto nonostante i tanti cambiamenti e le nuove piattaforme che ne minano la centralità, la tv sarà sempre al primo posto tra i mezzi di comunicazione”.
Nicola Migliore.
