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15:23:39 ACERRA. Il vescovo Antonio Di Donna incontra il presidente Vincenzo De Luca e avvia il dialogo istituzionale per dire stop alla Quarta Linea dell’Inceneritore. Le parole del vescovo, che descrivono l’incontro, rivolte alla cittadinanza: 

“Il Natale del Signore è la grande festa dell’alleanza tra Dio e il suo popolo. Chi ha familiarità con la Sacra Scrittura sa che “Alleanza” è la categoria-chiave, il filo conduttore che attraversa tutta la storia della salvezza. La Bibbia non è altro che la storia delle alleanze tra Dio e l’uomo. Un’altra categoria simile a questa è quella del “dialogo”. Il Santo Papa Paolo VI diceva che il cristianesimo è la religione del dialogo: dialogo all’interno stesso della Trinità, tra Padre, Figlio e Spirito; dialogo tra Dio e gli uomini; dialogo nella Chiesa; dialogo tra le religioni; dialogo tra Chiesa e mondo. Spesso ho ripetuto che dal dramma ambientale, nel quale ancora ci troviamo, non si esce se non c’è dialogo tra i soggetti in causa, in particolare le Istituzioni, i cittadini, la Chiesa.

Nel Natale di quest’anno noi registriamo un fatto nuovo e positivo: l’avvio di un dialogo concreto fra tali soggetti, in particolare con la Regione e il suo presidente l’onorevole Vincenzo De Luca. Che cosa è avvenuto? Tutto parte dalla forte manifestazione vissuta lo scorso 14 ottobre, organizzata dal Comitato Unitario contro la quarta linea dell’inceneritore; a tale manifestazione ho dato la mia adesione e partecipazione. Mi sono chiesto come dare continuità a tale evento, che ha visto la partecipazione convinta dei cittadini, al di là di ogni schematismo politico o ideologico. Ho ritenuto che non bisognava più limitarsi alla denuncia dei fatti o alla sterile lamentazione, ma bisognava passare all’azione.

Pertanto, ho chiesto di incontrare il presidente De Luca. L’incontro è avvenuto alla Regione il 30 novembre scorso. È stato un incontro molto franco. Più volte, in diverse occasioni, anche recenti, come nell’incontro con i sindaci del territorio, il presidente aveva ribadito che la quarta linea avrebbe dovuto rispondere all’utilità di assicurare la continuità dell’attività di incenerimento: sarebbe stata, insomma, una linea di “riserva”.

Gli ho detto francamente che nessuno crede a questa spiegazione e tutti sono convinti che si tratti, di fatto, di un ingrandimento dell’inceneritore. Gli ho parlato della manifestazione del 14 ottobre, spontanea e popolare, stimata in circa 12.000 partecipanti, per dire “no alla quarta linea”. Gli ho detto che Acerra già ha dato un contributo fondamentale alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania e che sussiste un’evidente disuguaglianza, in quanto la gestione dei rifiuti è raggruppata solo nel territorio delle province di Napoli e Caserta. Gli ho detto che i cittadini chiedono una più equa distribuzione della gestione dei rifiuti e che Acerra è l’unico comune della regione Campania ad essere stato dichiarato territorio interessato al disastro ambientale.

Acerra ha tutti i requisiti per essere dichiarata “zona satura”. Pertanto, per evidenti ragioni di equità sociale, ogni altra soluzione dovrebbe essere ricercata in altre zone del contesto regionale. Gli ho detto che la comunità di Acerra è attraversata da profonde e comprendibili preoccupazioni riguardo al rapporto tra la salute e le condizioni ambientali e che la Regione non ha mai preso in considerazione il fondamentale “Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità”, che, pubblicato nel gennaio 2021, stabiliva il nesso di causalità tra inquinamento ambientale e l’insorgenza di patologie tumorali nei bambini. Aggiungevo che la regione Campania è ancora nella condizione di poter incrementare la quota di raccolta differenziata, imponendola soprattutto nel comune di Napoli.

Inoltre la previsione di uno stanziamento di 27 milioni di euro per finanziare il progetto della quarta linea costituisce una condizione obiettiva di preoccupazione per la comunità e il territorio interessato. Infine, anche a nome dei cittadini di Acerra, chiedevo al presidente della Regione di promuovere l’indispensabile iniziativa legislativa finalizzata per far decadere la norma stabilita con la legge di assestamento del bilancio regionale, almeno in ordine alla realizzazione della quarta linea.

Il presidente De Luca, dopo il mio intervento, ha interpellato l’Assessore all’Ambiente Fulvio Bonavitacola e altri due tecnici presenti all’incontro. Alla fine ha raccolto tutte le istanze e ha deciso di fare un comunicato stampa sull’incontro tra me e lui, che viene pubblicato sul giornale.

Questi i punti salienti del comunicato. 1. La Regione avvierà un’operazione trasparenza, a cominciare dai dati sanitari reali relativi al territorio in questione. 2. La Regione sospenderà ogni decisione relativa al termovalorizzatore e all’ipotesi di quarta linea. 3. Si verificherà quanto questo problema possa essere risolto da un incremento della raccolta differenziata. 4. Sarà dato orientamento agli uffici regionali di non autorizzare l’installazione di nuovi impianti di trattamento rifiuti. 5. Si è deciso di dare vita ad un comitato di saggi con cui verificare i programmi e le decisioni da porre in essere in futuro.

Lo ritengo un risultato soddisfacente. Esso è stato il frutto di un cammino che ha visto muoversi in sinergia i cittadini (in particolare le famiglie e le madri con figli ammalati), il Comitato Unitario, le Istituzioni locali, i medici (i quali hanno dato un eccellente contributo nell’incontro del 29 novembre sulla presentazione dei dati epidemiologici forniti dall’ASL) e la Chiesa, che ha tenute unite le diverse “anime” in campo. Certo comprendo le perplessità e le cautele espresse da alcuni: la quarta linea non viene annullata ma sospesa. Ma bisogna riconoscere onestamente che la decisione della Regione Campania rappresenta, per il momento, un importante risultato per Acerra. Voglio ricordare, tuttavia, che l’ “ottimo” spesso è nemico del “bene”. Intanto è stato avviato un dialogo fatto di punti concreti e il presidente della Regione ha preso degli impegni molto precisi. Da parte mia, io do fiducia.

Inizia ora una fase delicata: bisogna accompagnare le tappe del dialogo; vigilare perché gli impegni presi siano mantenuti, collaborare per la loro realizzazione.

Tutti dovranno fare la loro parte, in particolare il Comitato Unitario, i medici, l’Amministrazione comunale, offrendo il supporto tecnico per il cammino futuro. Sarà data opportuna informazione sui passi che si compiono.

Condivido quanto scritto sul giornale locale “Tablò”: «Non è questa la fase nella quale si devono alimentare tensioni e divisioni.
La città deve sapere soltanto trovare le ragioni dell’unità e della condivisione».

Al Bambino Gesù, principe della pace e del dialogo, chiediamo di benedire e accompagnare l’avvio di questo dialogo, che ci auguriamo fecondo di frutti per la nostra Acerra.”

                                                                              Maria Pascarella Palmiero


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