12:14:48 «Oggi doveva essere l'ultimo giorno di cassa integrazione per i 190 lavoratori della Jabil di Marcianise che da settimane chiedevano un intervento deciso della politica per evitare che da domani partissero i licenziamenti. È stata una corsa contro il tempo, che ci ha visti lavorare incessantemente per portare a casa un piccolo risultato. Ci siamo riusciti».
Lo dichiarano in una nota congiunta Gimmi Cangiano e Marco Cerreto, deputati casertani di Fratelli d'Italia. «Sollecitato da parte nostra l'intervento immediato del Governo, e su indicazione richiesta del Sottosegretario di Stato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Fausta Bergamotto, l'azienda ha riconosciuto ai dipendenti ancora 30 giorni di cassa integrazione.
Non è certo la soluzione, ma è un pochino di tempo in più per provare a trovare insieme una soluzione. Ringraziamo davvero di cuore la celerità e la sensibilità di Fausta Bergamotto.
E’ arrivato il momento di definire quale sarà il futuro dei 190 dipendenti e delle loro famiglie, vittime di un disinteresse anche politico che ha caratterizzato la Regione Campania e la Provincia di Caserta nel corso dell'ultimo decennio» - concludono i parlamentari.
«La proroga dei termini della cassa integrazione per i 190 lavoratori della Jabil è una buona notizia e rappresenta un primo passo necessario per dare respiro ai dipendenti e provare a rilanciare il comparto».
A dirlo è Gianpiero Zinzi, deputato della Lega.
«Grazie all'impegno del Governo e al senso di responsabilità dei sindacati e dell'azienda, potremo contare su un altro mese di tempo per costruire le soluzioni possibili – ha concluso il parlamentare casertano – a una vertenza che ci vede e ci ha visti fortemente impegnati sul territorio e nelle opportune sedi istituzionali».
Intanto questa mattina, dopo il corteo di venerdì 27 gennaio a Caserta, i lavoratori dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Jabil sono scesi nuovamente in strada per dire "no" ai 190 licenziamenti decisi dall'azienda.
Presenti i rappresentanti sindacali e una metà dei 440 lavoratori dello stabilimento casertano, fortemente preoccupati perché la vertenza sta arrivando ad un punto di svolta, che sembra negativo.