20:38:46 CASAGIOVE. Dottore Comes, a che punto è il piano di riorganizzazione della macchina comunale?
«Non mi piace macchina comunale, preferisco persone, donne e uomini, che hanno il dovere di fornire alla Comunità i servizi pubblici che essa attende e farlo dentro un contesto che premi il merito, Ci sono punti di forza, certo, ci sono anche punti di debolezza. Il turnover fermo da troppo tempo, processi di innovazione rallentati, formazione carente, comunicazione inadeguata, motivazioni non omogenee. Abbiamo cominciato ad immettere forze giovani, sono in dirittura di arrivo cinque nuove unità di personale, (tre all’UTC, un Assistente Sociale, un Amministrativo Contabile), dobbiamo continuare riempiendo i vuoti e aprendo, con coraggio, a competenze, ora assenti, ma necessarie per implementare un controllo di gestione vero dell’intera attività dell’Ente, un accelerato processo di innovazione digitale, una semplificazione razionale che avvicini il cittadino al Comune. Siamo in cammino. Credo nel dialogo e nel confronto intelligente, spero valga per tutti la priorità del bene comune, sugli individualismi e le resistenze al cambiamento, conto di trovare verità e lealtà. Non mi piacciono i tartufismi e le evidenze negate. Penso ad un gruppo di persone che lavorino insieme, sorridendosi, se possibile, pronte a mettersi in discussione per migliorare, perché anche dal miglioramento della qualità del lavoro servito alla città, deriva una città migliore».
Questione rifiuti, sulla conurbazione pende la spada di damocle del biodigestore a Ponteselice contro la cui realizzazione Casagiove ha detto chiaramente il suo no. Come si affronta il tema degli impianti?
«Il biodigestore, una risposta sbagliata ad un bisogno vero. Per ora bloccato dalla generale reazione negativa di cittadini ed istituzioni, e da un finanziamento divenuto assai incerto, non è il problema unico, in assenza di impianti e virtuosi comportamenti che garantiscano il completamento del ciclo dei rifiuti. Noi a Casagiove abbiamo raggiunto un buon livello di differenziazione dei rifiuti urbani, vicini al 70%, ma dobbiamo andare oltre. Il rispetto delle regole, i buoni comportamenti di tutti, l’informazione tempestiva e corretta e impianti adeguati e moderni, privi di rischi e ricadute, di dimensione ottimale per le comunità, gestiti con efficienza e trasparenza, controllati democraticamente dal basso, corazzati contro le intromissioni delle camorre, sono l’essenza della soluzione del problema. Non è facile, ma la strada è a senso unico».
Il Parco dell’Abetaia, una grande sfida che coniuga cittadinanza attiva e pianificazione amministrativa: a quando la consegna dell’area?
«Il Parco dell’Abetaia è già una realtà. Un immenso lavoro del Comitato degli Amici di Coccagna, al quale è affidato, un empito di volontariato encomiabile che lo ha liberato dai rovi che lo avevano imprigionato per vent’anni. Nell’area sono già attivi piccoli impianti sportivi, giochi per i più piccini. Il Comune ha provveduto dalla scorsa estate a realizzarvi un impianto di illuminazione. E’ avviato l’iter per lo scavo di un pozzo per irrigare gli ampi spazi verdi, si sta progettando la collocazione di una struttura prefabbricata per ospitare le persone che qui fanno lavoro volontario e anziani della zona. L’estate scorsa, l’Abetaia ha ospitato attività di solidarietà sociale, culturali e ricreative, raduni di giovani e di associazioni, spettacoli ed attività sportive. Lavoriamo perché diventi sempre più attrattore, non solo per il Rione Coccagna. Adesso si lavora perché l’area ritorni, dall’ASL, al patrimonio comunale o, in alternativa, sia riassegnata in comodato per un lunghissimo lasso di tempo».
Bilancio, vi avviate al giro di boa dell’amministrazione: come sono cambiati i numeri rispetto al vostro insediamento?
«Casagiove è un Comune virtuoso. Nella sua storia non sono esistiti dissesti o condizioni di particolari difficoltà. Gli equilibri di bilancio qui sono intoccabili. Non si praticano anticipazioni di cassa, non abbiamo acceso nuovi mutui perché pesa ancora una consistente rata annuale di ammortamento di vecchi mutui, però abbiamo recuperato, per una somma consistente destinata a lavori pubblici su strade e infrastrutture, i residui dei mutui accesi negli anni precedenti. Si prova a stare nei parametri assegnati dalla legge anche per le assunzioni alle quali si sta procedendo per sostituire i dipendenti che vanno in pensione. Verifichiamo a consuntivo un solido avanzo di amministrazione. La situazione finanziaria dell’Ente, credo di poter affermare, incrociando le dita in un mondo carico di incertezze, essere tranquilla e in salute».
Pnrr: il Comune ha presentato tanti progetti, c’è già qualche certezza di finanziamento per la città di Casagiove?
«Si! Abbiamo lavorato molto, nonostante le difficoltà del contesto pandemico, e non abbiamo tralasciato alcuno dei bandi ai quali avevamo facoltà di partecipare. Ad oggi sono stati finanziati: la costruzione di una nuova palestra nella Scuola primaria “Eduardo De Filippo”, la riqualificazione e la messa in sicurezza della Scuola Primaria “Giambattista Basile, la costruzione di un asilo nido nella stessa area. Sono stati finanziati anche una serie di progetti per l’estensione dell’utilizzo delle piattaforme nazionali di identità digitale, SPID CIE, Pago PA, adozione App IO. Altri progetti sono collocati in graduatorie in attesa di possibili, in qualche caso non improbabili scorrimenti. Tra questi la riqualificazione dell’unica area confiscata alle camorre sulla quale il progetto presentato indica attività dirette alle giovani generazioni. Altri interventi sono stati attuati o avviato con altre fonti di finanziamento e/o con fondi propri dell’Ente».
