11:15:51 Sono in piazza a Roma le Organizzazioni Sindacali della dirigenza Medica, Veterinaria e Sanitaria.
Questa mattina le parti sociali sono scese in piazza per chiedere interventi nella legge di bilancio che garantiscano tutela al comparto e ai cittadini.
La Fvm ha una piattaforma precisa da sottoporre alle istituzioni così come spiega il segretario aziendale dell’Asl di Caserta Michele Tortorelli. «Chiediamo che la legge di bilancio destini risorse reali alla salute dei cittadini – ha evidenziato - aumenti le assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario, per migliorare le condizioni di lavoro all’interno degli ospedali e dei presidi territoriali, superando i vincoli imposti dai tetti di spesa, per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza in tempi accettabili».
L’organizzazione chiede maggiori tutele per i lavoratori. «E’ necessario incrementi le retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa, anche attraverso politiche di defiscalizzazione già concesse alle partite IVA, al settore privato e ad altre categorie del pubblico impiego».
Tortorelli spiega come la Fvm chieda che il governo «renda accessibili a tutti i cittadini le prestazioni sanitarie appropriate contro l’allungamento delle liste d’attesa e i viaggi della speranza».
«La nostra organizzazione manifesta contro il definanziamento ulteriore della sanità pubblica previsto nei prossimi anni, che costringerà molti cittadini a doversi pagare le cure di tasca propria e ne spingerà tanti altri nel limbo già oggi molto affollato di coloro che non possono pagarsele – ha proseguito il segretario aziendale –
Protestiamo contro le briciole concesse dalla legge di bilancio 2023 al personale della sanità pubblica e il disinteresse della politica nei confronti degli “angeli” e degli “eroi” che hanno evitato al Paese una caporetto sanitaria ed economica, l’assenza di un piano programmatico di riforma e di rilancio complessivo del SSN da parte delle forze politiche che superi la spinta alla privatizzazione».
Tortorelli ne ha anche contro «la regionalizzazione delle cure e la creazione del nuovo mercato sanitario tra nord e sud; il silenzio istituzionale di fronte alla richiesta di confronto con le rappresentanze sindacali dei professionisti su cui si regge il SSN».
La Fvm chiede al governo e alle regioni «l’immediata apertura del tavolo per il rinnovo di un CCNL sequestrato nelle stanze ministeriali; l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei e la depenalizzazione atto medico, riconsiderandolo autonomo scientifico e libero da ideologie».