YAMAHA. Si appresta ad essere una moto d’attacco (ai mercati), dotata di caratteristiche e prestazioni interessanti. Costruita sulla base della MT 09, da cui prende telaio in alluminio, sospensioni e motore a 3 cilindri di 847 cm di oltre 100 cavali alla ruota, l’ultima nata della casa Yamaha si presenta al pubblico ad un prezzo davvero appetibile.
Oltre all’ABS ed alle 3 mappature della centralina (standard, sportiva e “dolce”), questa naked tutto-fare avrà di serie il controllo di trazione (disinseribile), frizione antisaltellamento ed una nuova taratura della sospensioni, che la rendono più stabile rispetto alla MT 09, che in tal senso ha destato più di qualche perplessità.
L’intento della casa nipponica è chiaro: offrire al grande pubblico una bella naked, dallo stile vintage, con una comoda posizione di guida ed un bel motore, che la porta a superare abbondantemente i 200 Km orari ed avere uno scatto invidiabile.
La posizione di guida è infatti comoda ed abbastanza alta, offrendo la sensazione di dominio totale della moto; l’erogazione del 3 cilindri è corposa e sempre vigorosa, piena a tutti i regimi, coniugando l’esplosività dei motori bicilindrici e l’equilibrio delle 4 cilindri tipiche delle case orientali. Sempre pronto l’impianto frenante, potente e deciso, assistito da un ABS efficace, formato da un doppio disco anteriore ed un mono posteriore. Ruote da 17’’ all’anteriore e posteriore, sella alta 83 cm da terra (non regolabile), cambio a sei marce e serbatoio dalla discreta (ma non eccezionale) capienza di 14 litri.
Ottima quindi l’accelerazione da 0-100Km/h, dichiarati in circa 4 secondi, così come anche i consumi: si oscilla da un ottimo risultato di 24 Km al litro a circa 100 Km orari sino ai 16 km al litro in tratte autostradali, per un globale autonomia di oltre 250 Km ad una media di 120 Km orari. Davvero niente male per una 900cc.
Come abbiamo già detto, la posizione di guida offre la sensazione di controllo della moto, motivo il quale ci si può divertire parecchio nei tratti curvosi, nei quali anche grazie al peso (185 Kg), la XSR da bella mostra di se, sfoggiando manegevolezza e velocità nei cambi di direzione.
In città si apprezza la leggerezza e la sella bassa, che la rendono a suo perfetto agio nel traffico urbano e nelle manovre da fermo. Ottima la gestione quotidiana della moto, che offre un cambio fluido, morbido e preciso; forse l’unico neo è rappresentato dalla sella, alta 83 cm da terra, che penalizza leggermente chi è corto di gamba. In autostrada, invece, la posizione di guida invoglia a macinare tanti chilometri anche se la protezione dell’aria, scarsa se non addirittura assente, imporrebbe l’acquisto di un parabrezza.
Per il resto, possiamo affermare che la Yamaha non ha davvero risparmiato su componentistica e qualità dei materiali: la XSR offre una buona tenuta di strada ed ottime rifiniture, del tutto proporzionali al prezzo.
La XSR 900 sarà disponibile da ottobre a circa 9.500 euro.
Pietro Tartaglione