“La moschea di San Marcellino è un microcosmo di valori, quelli del dialogo, della pace, della convivenza civile”. Questo quanto scritto già nel novembre del 2015 in un articolo di” KAIROS”, settimanale dell’arcidiocesi di Capua, quello che non oggi ma da sempre l’Imam ripete a gran voce, manifesta pubblicamente, testimonia, scrive sugli striscioni per ricordare il ripudio e la condanna del terrore e della violenza. Un muro di difesa che Nasser Hidouri , da oltre 25 anni a San Marcellino, non erge solo in nome della comunità che rappresenta, ma nel rispetto di un’ideologia universale del bene che dissocia il credo politico o religioso da qualsivoglia forma di violenza. Nasser Hidouri, insignito, fra l’altro nell’anno 2013 del premio “don Peppe Diana”, ha sempre sostenuto vivendolo quotidianamente che il dialogo non è discussione ma è un camminare insieme per un futuro più sereno. Chi può avere paura di un luogo di preghiera quale è la moschea di San Marcellino? Nessuno che abbia buon senso, che conosca il suo imam e che sappia cosa sia la nostra Costituzione che garantisce la libertà religiosa.
Da sempre la paura e la non conoscenza della realtà sono cattive consigliere. La moschea di San Marcellino non solo non minaccia la nostra sicurezza e identità, ma anzi ci aiuta a riscoprirla e consolidarla in un dialogo costante di amicizia e verità per la pace, per l’affermazione di un incontro effettivo fra diverse culture e diverse religioni, per garantire l’accoglienza e i servizi che la moschea riesce a fornire.
L’obiettivo dei terroristi è dividerci e spingerci a ragionare in termini di “noi” e “loro”. Se cominciamo a dividerci facciamo il loro gioco e hanno vinto loro. Invece con Nasser Hidouri siamo e saremo noi insieme nella fraternità.
Santa Maria Capua Vetere 12/08/2016
Edgardo Olimpo, presidente “ARTICOLO11 – PROMOTORI DI PACE”