MADDALONI. Gaetano Esposito, oggi più che mai il Partito democratico di Maddaloni si deve impegnare in una battaglia di legalità visto quello che è successo in città da marzo ad oggi...
«Purtroppo non c’è una sfera del settore pubblico che funziona così come dovrebbe. Tutte le gare d’appalto bandite dal Comune hanno dei problemi. All’Asl è successo l’ennesimo scandalo che, dopo l’arresto del sindaco ha regalato una nuova ribalta nazionale negativa alla città di Maddaloni. Mio malgrado, tutto quello che ho denunciato nella scorsa campagna elettorale sta venendo a galla. E’ necessario, però, che oggi la città cambi passo e noi come partito dobbiamo fare di tutto per guidare questo processo».
In che modo?
«Innanzitutto con delle liste pulite. Non diciamo che le mele marce stanno solo da una parte. E’ necessario fare un’analisi attenta delle persone che candidiamo per restituire credibilità alla città. Prima della pausa estiva speriamo di poter organizzare un forum sul delicato tema della legalità proprio per far capire a tutti come la pensiamo e come ci si debba muovere per superare questo momento così delicato. Fortunatamente, in questa fase, il partito è guidato da una figura da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità come l’onorevole Picierno che può darci una grande mano nel mettere in campo un’azione di contrasto forte all’illegalità diffusa in città».
Lei l’ha toccato con mano, il problema più grande per il centrosinistra maddalonese non è tanto scegliere il sindaco o il Pd, quanto costruire una coalizione autorevole che sappia affasciare tutti i mondi e le anime vicine ai democratici...
«Nel mio caso fu fatta una scelta precisa di non candidare determinate persone. L’eccesso di democrazia, poi, ci ha portato ad arrivare alla mia candidatura solo all’ultimo momento. Quando siamo scesi in campo, sapevamo che la nostra sarebbe stata una sfida difficilissima. Oggi, però, le condizioni sono radicalmente cambiate. C’è la possibilità di costruire una coalizione forte capace di guidare la fase di rilancio della città di Maddaloni».
Come si sceglie il sindaco di Maddaloni?
«Sicuramente attraverso le primarie. Credo che siano lo strumento più democratico per coinvolgere chi ha a cuore il bene della città in un progetto comune. Tra l’altro mi batterò affinché chi perderà le primarie, si candidi comunque come consigliere per portare il proprio contributo alla causa del centrosinistra. Personalmente, penso che si debba lavorare a delle primarie aperte alla coalizione e al mondo civico».
Lei sarà candidato alle primarie?
«No. La mia esperienza di candidato sindaco si è esaurita con la fine dell’esperienza De Lucia. Ovviamente, così come è sempre stato, darò il mio contributo alla coalizione per lavorare alla sua crescita e per arrivare alla vittoria finale».
Chi sono oggi gli interlocutori del Pd?
«Sono tanti gli interlocutori. In città ci sono molte forze che possono ragionare con noi. Penso al movimento di Vincenzo Santangelo che già alle ultime elezioni regionali si è impegnato per la vittoria di De Luca e del centrosinistra».
Come giudica il lavoro del commissario De Lucia?
«Male. Non per colpa sua, ovviamente, ma a causa di un sistema che non funziona, oggi la città è letteralmente in panne. Strade rotte, allagamenti con il commissario che si trova a gestire l’ordinario».
Il Puc?
«Chiederò un incontro al commissario per capire che cosa ha intenzione di fare. Si tratta di uno strumento importantissimo che la città attende da tempo. Voglio capire se il commissario intende andare avanti e che linea vuole seguire o se lascerà alla prossima amministrazione l’onere di gestirlo con il rischio anche di un commissariamento».
Luigi Bove da settimane chiede una proroga dei tempi per la presentazione del Puc. C’è la possibilità che ciò avvenga?
«La politica se vuole, può tutto, soprattutto in situazioni particolari come questa. Fa bene a chiedere una proroga e anche io mi impegnerò affinché questa cosa si possa realizzare».
