MADDALONI. La traumatica ed anticipata conclusione dell’amministrazione comunale di Maddaloni ha aperto la strada alle grandi manovre che porteranno alle prossime elezioni amministrative della primavera del 2017.
I riflettori sono tutti puntati sul Partito Democratico che nella città delle due torri sta vivendo una grave crisi di identità che si trascina ormai da anni. Dopo le candidature a sindaco del 2010 e del 2013, che hanno fatto registrare la sconfitta rispettivamente di Carmine Addesso e Gaetano Esposito, che hanno pagato l’assenza di un progetto complessivo intorno ai loro nomi, in quegli anni i renziani non hanno avuto neppure la forza di costruire una civica da affiancare alla lista di partito, il Pd maddalonese cerca di risalire la china anche forte della vittoria del governatore Vincenzo De Luca, appena un anno fa.
Allo stato attuale il partito maddalonese ostenta compattezza ma in realtà è diviso in mille rivoli: da una parte c’è il gruppo dei sostenitori del consigliere regionale Stefano Graziano che si rivede nella canditura di Maurizio Reitano.
La novità per la fascia tricolore potrebbe essere rappresentata da una donna.
Si tratta della preside Annamaria Lettieri, dirigente scolastica e consorte di Arcangelo Correra già dirigente provinciale del Partito democratico nella segreteria guidata da Dario Abbate.
Tanti nomi in campo, tutti validi, tutti di prima fascia, ma come scegliere il portacolori che dovrà guidare la coalizione di centrosinistra il prossimo anno?
L’enigma del Pd è se celebrare o meno le primarie e se allargarle alla coalizione oppure restringerle al partito.
Da questo punto di vista determinanti saranno le indicazioni che arriveranno dalla commissaria cittadina Pina Picierno che ha assunto le redini dei renziani dopo le dimissioni di Salvatore Mataluna.
Una notizia inaspettata sarebbe il dialogo di questi ultimi mesi che vedrebbe l’ex sindaco di Maddaloni Antonio Cerreto e il consigliere regionale di Centro democratico Giovanni Zannini intenzionato a mettere radici in città dopo i brillanti risultati raccolti nella tornata che si sta per chiudere sia a Caserta che a Marcianise.
Sta lavorando alla candidatura a sindaco anche l’ex consigliere provinciale Aldo Tagliafierro che, dopo aver saltato un giro, sembra intenzionato a costruire un cartello civico di ispirazione sinistrorsa.
Da indiscrezioni emergerebbe che a tentare di candidarsi alla carica di sindaco c’è Antonio Ferraro, una vecchia conoscenza della prima Repubblica.
Ferraro è un funzionario della pubblica amministrazione.
Egli si sta muovendo nell’area dei cosiddetti moderati centristi, vicino all’Udc e far leva sui suoi contatti politici instaurati quando ha svolto il ruolo di amministratore a Maddaloni, agli inizi degli anni 90 quando governava ancora la Dc.
L’avvocato Gianluca Capalbo, poi, con un passato di militanza attiva nei partiti di sinistra, dopo una lunga vicinanza politica al movimento “Maddaloni nel cuore” di Andrea de Filippo, starebbe lavorando ad un progetto civico che guarda comunque nell’area politica della sinistra maddalonese.
Ma in questo campo ci sono anche altri tentativi in questi mesi.
Infatti, una parte consistente della vecchia sinistra maddalonese, starebbe tentando un’azione di convincimento e persuasione nei confronti dello storico dirigente del Pci e poi di Prc, il prof. Aldo Mosca, eterno rivale politico del già sottosegretario alla pubblica istruzione Gaetano Pascarella.
A tentare di convincere Mosca vi sarebbe la sinistra storica che si rivede nel nome di Vincenzo Sforza, Alfredo Caramico, Vittorio Colamonici.
