CASERTA. Stamane, alle ore 11 presso la sala consiliare della Camera di commercio di Caserta, si è tenuta la conferenza stampa sulla 14° Giornata dell' Economia, tradizionale appuntamento dedicato all'analisi dell'economia locale. Ad introdurre i lavori il Presidente dell'Ente camerale Tommaso De Simone, coadiuvato dal responsabile studi PMI e credito della Fondazione Istituto Tagliacarne Corrado Martone e da Andrea Ducci, giornalista del Corriere della Sera.
L’evento, incentrato sulla valutazione delle principali dinamiche socioeconomiche che vedono protagonista la provincia di Caserta nel 2015, anno definito di crescita da politici ed economisti ma che, in realtà, vede ancora la provincia di Terra di lavoro debole (le statistiche evidenziano un tasso di crescita pari all’1,3% rispetto al 2014) ed in affanno se confrontata con il l’Italia centro – settentrionale, ha registrato un vivace dibattito durante il quale il pubblico ed i relatori si sono confrontati esponendo le proprie considerazioni e proponendo soluzioni per il superamento delle molteplici difficoltà che attanagliano l’economia e le imprese. Ad avviso del Presidente De Simone, i primi mesi del 2016 hanno evidenziato una concreta ripresa del nostro sistema produttivo e di tale recupero ne è portavoce l'Ocse, che, nell'Economic out look, ha confermato la stima di una crescita del prodotto interno lordo dell'1% per quest'anno e dell’1,4% per il 2017. La ripresa, dunque, seppur di lieve entità, c’è, grazie alla domanda di beni e servizi, soprattutto dei prodotti agroalimentari, che ha registrato ultimamente una crescita del 3,8%. La provincia di Caserta, purtroppo, si è trovata costretta ad affrontare anche il problema dei rifiuti tossici, che ha fortemente penalizzato il territorio determinando un calo impressionante dell’afflusso dei turisti e degli investimenti. Secondo Corrado MARTONE, invece le cause della debole ripresa vanno ricercate, sostanzialmente nella riduzione, ad opera della BCE, del prezzo del denaro e del contestuale aumento dei tassi di elevati, nonché dal mancato accesso al credito soprattutto nella nostra Provincia. A ciò si aggiunga che, nonostante il calo del prezzo del petrolio, risulta ancora elevata la spesa energetica e le imprese, pur beneficiando degli sgravi fiscali, non hanno nonostante a Caserta il tasso di disoccupazione dei laureati sia solo 8,4% rispetto 10,2% regionale e solo di poco superiore a quello nazionale che è del 7,0%. Il mercato casertano sembra offrire maggiori opportunità ai lavoratori "scolarizzati". Sempre Martone ha evidenziato che l'esportazione è sicuramente il punto di forza dell'economia casertana, ma che purtroppo ad oggi non si è ancora in grado di soddisfare la domanda, soprattutto quella proveniente dai paesi emergenti (paesi arabi, Corea, Cina) considerati ancora mercati secondari. Secondo il giornalista Andrea Ducci l'economia casertana dovrebbe puntare anche sull''immigrazione considerando che nella provincia vi sono settemila aziende regolarmente registrate di extracomunitari, a tal proposito il presidente De Simone ha dichiarato che domani la provincia di Caserta firmerà in Prefettura un protocollo contro il caporalato. Insomma se da un lato la strada sembra ancora in salita dall'altro però si può auspicare ad una ripresa del sistema considerando che la Caserta e provincia possono puntare sul turismo, sull'esportazione dei prodotti, non solo agroalimentare e sulla forza lavoro che è rappresentata dai numerosi immigrati prresenti sul territorio.
Simona Marcuccio
