22:04:47 Cadde dalla tettoia e perse la vita a casa di Salvatore Mormile, il fabbro Antonio Comparone, fece un volo di due metri e mezzo il ventisette febbraio del 2019 e morì all' ospedale di Caserta il tre marzo seguente. Il giudice monocratico Francesco Maione della prima sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha assolto Mormile 'perché il fatto non sussiste' dall' accusa di omicidio colposo.
Il pubblico ministero Armando Bosso aveva chiesto la condanna ad un anno e quattro mesi. Dall' istruttoria e dalle scarne testimonianze non è emerso in maniera chiara se fu iniziativa della vittima quella di salire sulla tettoia, Mormile negò di averlo chiamato per aggiustare il tetto in plexiglass, anzi disse di non averlo visto neanche salire la scala perché si era allontanato per fumare una sigaretta, e la vittima tra l'altro andò a casa di Mormile senza gli attrezzi di lavoro. Perse l' equilibrio probabilmente per la rottura di una lastra di vetroresina usurata e riportò un'emorragia cerebrale, un trauma cranico e toracico e contusioni polmonari.
Nel processo sono confluite la documentazione dell'Asl del dipartimento di prevenzione sicurezza e incidenti su lavoro, la consulenza tecnica dell' ingegnere Antonio Magliocca nell' interesse dell'imputato difeso dall' avvocato Claudio Sgambato. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile ed erano rappresentanti dagli avvocati Michele Mozzi ed Emanuele Sasso.
Giovanni Maria Mascia