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10:26:01 MADDALONI. Un pomeriggio di sport e passione condito da aneddoti e ricordi che hanno avuto la capacità di unire tutti i presenti accomunati dal grande amore per il calcio e per il Napoli.

Ha riscosso grande successo la presentazione del libro ‘Scusa papà ma tifo Napoli’ scritto dall’ex ministro Gaetano Quagliariello che ha conversato con il tavolo in maniera leggera, ma coinvolgente così come si fa sugli spalti di uno stadio.

E’ stata una presentazione lontana dagli schemi canonici quella di ieri pomeriggio presso la biblioteca del Convitto Giordano Bruno perché ha avuto la capacità di far immedesimare ciascuno dei presenti nelle pagine del libro.

Il libro di Quagliariello, infatti, non è un semplice esercizio di retorica che un uomo dello spessore culturale dell’ex senatore pure avrebbe potuto realizzare, ma la trasposizione delle emozioni che prova un tifoso autentico quando guarda la sua squadra del cuore e i suoi beniamini. 

«Ho scoperto di essere tifoso del Napoli a cinque anni - ha spiegato l’autore del testo - quando era a Bari, nonostante mio padre fosse tifoso della Juventus e non vivessi in un contesto dove dominava il tifo partenopeo… Probabilmente è vero che l’essere nato a Napoli, per me è stato sufficiente per innamorarmi della squadra dei suoi colori».

Bellissimo lo spaccato del suo incontro con Diego Armando Maradona. 

«Ero in una serata di gala dove c’erano tanti personaggi del mondo dello spettacolo - ha evidenziato - ma l’attenzione di tutti era rivolta solo a Maradona.

Mi ero preparato un discorso nel quale avrei voluto dire tante cose al campione… Mi sono avvicinato a lui, riesco a rivolgergli la parola, ma poi l’attenzione di Maradona viene distolta da una donna.

Diego mi tratta quasi male dicendomi che stava parlando con quella persona e mi allontana.

Rimasi molto male sul momento. Mi avvicinai al buffet per mangiare qualcosa quando all’improvviso mi ritrovo Maradona alle spalle che si scusa per essere stato sgarbato nei miei riguardi. 

Non ricordai più nulla di quello che avrei voluto dirgli… gli strinsi la mano sinistra e mi complimentai con lui. Quando Maradona è morto mi è venuto in mente quell’episodio, e ho pensato alla sua enorme sensibilità.

Maradona mi era venuto a cercare per scusarsi con me, non era semplice trovarmi in quella sala con tutte quelle persone… Io ero solo un ragazzo eppure lui sentì il bisogno di venire da me».

Ad aprire la presentazione ‘un intruso juventino’, il consigliere comunale Luigi Bove che è stato tra i promotori dell’evento di ieri il quale ha palesato la sua fede sportiva, «posso cambiare partiti, ma non la mia squadra», ma allo stesso tempo ha dichiarato di «essere felice per la vittoria del Napoli che è stata il successo del Mezzogiorno» guadagnandosi gli applausi della platea di fede azzurra.

Il compito di introdurre i lavori, invece, è stato affidato al sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo il quale ha rivendicato la sua presenza «in quanto tifosissimo del Napoli e non come primo cittadino».

«Ho letto il libro in una mezza giornata - ha spiegato - ho divorato le pagine, dal momento che mi sono rivisto negli aneddoti e negli spaccati che raccontato l’ex ministro Quagliariello.

La lettura è piacevole, entusiasmante, grazie ad un testo godibile in cui si intrecciano aneddoti sportivi, storie di vita, di politica e anche bellissimi parallelismi con la musica. La cosa più bella che emerge sfogliando il libro è quel senso di comunità che si vive e si crea tra i tifosi».

Ha commosso e si è commosso Luca Coronella, opinionista sportivo e dirigente nazionale dell’Associazione Napoli Club e collezionista di maglie, nel parlare di Maradona.

«Sono convinto che lo scorso anno anche Diego ha giocato con noi - ha sottolineato - permettendoci di arrivare al titolo. Io, purtroppo, per un fattore anagrafico, ho vissuto a pieno gli anni dell’addio di Maradona.

Tutti hanno detto quando sono diventati tifosi, beh, probabilmente io lo sono diventato all’età di cinque anni quando ho visto allo stadio la partita del Napoli contro la Fiorentina e quella di Maradona contro Roberto Baggio».

Coronella ha portato in sala due cimeli che rappresentano due pezzi della storia azzurra, la maglia del primo scudetto indossata da Maradona e la maglia del terzo scudetto indossata da Di Lorenzo.

Competenza e passione anche nell’intervento di Alessia Bartiromo, giornalista e opinionista del Napoli.

«I ricordi di Maradona io li ho dovuti costruire con il tempo, attraverso le videocassette e con i racconti di mio padre - ha detto - il quale mi ha trasmesso la passione per il Napoli e il calcio portandomi sin da bambina allo stadio. 

Mentre tutte le bambini sono state avvolte in una copertina rosa, mio padre non vedeva l’ora di farlo in una azzurra».

A moderare i lavori il direttore di CasertaFocus Francesco Marino.


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