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08:22:53 CASERTA. Manca esattamente un anno alle elezioni europee del 2024, si voterà il prossimo 9 giugno in Italia, e i partiti sono già al lavoro per la composizione delle liste.

I più attesi sono certamente gli uomini di Giorgia Meloni che, tra l’altro, potrebbe guidare in prima persona la lista di Fdi per confermare il successo delle politiche anche in Europa.

Il nome nuovo per il partito della presidente del consiglio, però, è quello dell’avvocato Giuseppe Tamburro, uomo del terzo settore, da anni riferimento nazionale e per il quale siede già nei tavoli di partenariato a Bruxelles. Il suo raggio d’azione ampio, la rete di rapporti sul territorio lo rendono adatto a confrontarsi su un collegio così ampio. La Meloni questo lo sa e la candidatura di Tamburro permette di cogliere due piccioni con una fava: candidare Tamburro ed aprire il partito in maniera importante al Terzo Settore. In Fratelli d’Italia poi Edmondo Cirielli vorrebbe schierare Alberico Gambino come suo scudiero e piazzare un salernitano a Bruxelles. Per i casertani e i campani nella formazione meloniana osservati speciali sono i pugliesi.

L’uscente Raffaele Fitto, ora ministro a Roma dovrà schierare un suo delfino. Finora si è materializzata la disponibilità di Renato Perrini, consigliere regionale (di estrazione fittiana) nonché presidente della Commissione antimafia pugliese. Da via della Scrofa, però, non si può escludere che sia richiesto ai due componenti della squadra di governo, Fitto e Marcello Gemmato, di correre. Pugliese è anche Dennis Nesci che è entrato in Parlamento proprio dopo l’elezione di Fitto a Roma.

Altro nome caldo è quello del salentino Renato Gabellone che pure sta guardando con attenzione alle europee. In Puglia Fratelli d’Italia ha da sistemare ancora alcune partite aperte dalle politiche. La barlettana Stella Mele e il bitontino Domenico Damascelli potrebbero essere tra coloro che potrebbero incassare il credito maturato a settembre scorso con la premier Giorgia Meloni.

Ai nastri di partenza sicuramente Vincenzo Sofo eletto nel 2019 con la Lega e oggi alla corte del presidente del consiglio.

Da capire cosa farà Gianfranco Fini: l’ex numero uno di Alleanza nazionale ha lasciato intendere in un incontro pubblico a Napoli di voler tornare nell’agone ripartendo proprio dalle Europee.

Le europee sono una finestra alla quale guarda con attenzione anche Enzo Rivellini, già eurodeputato del Pdl che ha voglia di ritornare nell’agone con un ruolo da protagonista.

Il quadro più complesso è quello all'interno del Pd. Terra di Lavoro può contare sulla vicepresidente in carica del Parlamento Pina Picierno che punterebbe alla terza elezione di fila e anche al ruolo di capolista, posizione che le sarebbe certamente stata assegnata se segretario nazionale del Pd fosse stato eletto Stefano Bonaccini.

Con la Picierno, osservato speciale è sicuramente quello del sindaco di Caserta e presidente dell’Anci Carlo Marino che non ha fatto mistero di valutare la corsa per Bruxelles.

Potrebbe ambire alla riconferma anche Franco Roberti, ex assessore regionale e più votato nell’ultima tornata. Riflettori puntati, però, sulla Puglia dove ci potrebbe essere una candidatura pesante in casa Pd a rendere la corsa più difficile. Con l’ipotesi di un via libera al terzo mandato (allo stato) senza maggioranza parlamentare, i dem pugliesi hanno nella scuderia due pezzi da novanta come Michele Emiliano e Antonio Decaro. Sempre dalla Puglia potrebbe arrivare la candidatura di Elena Gentile, già eurodeputata, rimasta fuori nel 2019 per poche migliaia di voti. Da capire anche cosa farà il governatore della Campania Vincenzo De Luca che potrebbe dirottare i propri interessi verso questa competizione nel caso in cui la segretaria nazionale Elly Schlein dovesse proseguire nel suo no al terzo mandato.

La Lega casertana schiera uno dei suoi uomini forti in Campania come Valentino Grant, eurodeputato in carica e coordinatore regionale del partito che in questi ultimi quattro anni è stato anche presidente della commissione bilancio a Bruxelles. Nella Lega in pole resta la ricandidatura di Massimo Casanova, imprenditore vicino a Matteo Salvini. Da capire anche come si muoverà Cateno De Luca con il suo Sud chiama Nord che potrebbe affasciare ben 35 movimenti a cominciare da quello di Vittorio Sgarbi Rinascimento. Questo spazio potrebbe essere occupato da Piernicola Pedicini che ha lasciato il Movimento 5 stelle per diventare il coordinatore regionale di Equità territoriale, la formazione meridionalista ispirata dallo scrittore Pino Aprile. Forza Italia casertana non ha uscenti, ma l’indicazione del partito è quella di schierare un proprio uomo in questa competizione. Fulvio Martusciello si sta guardando attorno per costruire una lista che veda la Campania protagonista anche se restano da capire gli equilibri che si creeranno tra Licia Ronzulli e Antonio Tajani nella formazione delle liste stante la guerra aperta che c’è tra i due leader della compagine berlusconiana. Certa le candidature in azzurro dell’ex pentastellata Isabella Adinolfi e dell’ex leghista Lucia Vuolo entrambe traghettate in Forza Italia. Nel M5S il radicamento crescente del movimento nel Foggiano rende scontata la riconferma di Mario Furore, molto legato all’assessore regionale Rosa Barone, mentre l’eletta barese, Chiara Gemma, transitata in Impegno civico di Luigi Di Maio, potrebbe scegliere di tornare a dedicarsi a tempo pieno all’accademia.

Capolista dovrebbe essere l’ex presidente del consiglio Giuseppe Conte pronto a scendere in campo per tirare la lista. Sempre in Puglia nomi caldi sono quelli di Alberto De Giglio e Nicola Grassi rimasti scottati in occasione delle ultime politiche così come il casertano Danilo Della Valle che pure potrebbe riprovarci nella corsa per Bruxelles. Da tenere bene sotto osservazione, poi la lista di Azione dove potrebbe giocarsi le sue carte l’ex consigliere regionale Luigi Bosco che ha già formalizzato la sua candidatura. Discorso speculare vale per la lista di Italia Viva. 

Azione pare stia valutando anche la posizione dell’ex ministro Mara Carfagna per la corsa al Parlamento Europeo.

Anche se il processo di fusione con Azione ha subito una battuta d’arresto, i renziani potrebbero schierare diversi nomi di prima fascia. In primis ci potrebbe essere la candidatura di uno dei decani del Parlamento europeo come Aldo Patriciello che sembra aver chiuso con Forza Italia e che punta al suo quinto mandato. Altro nome caldo è quello dell’ex ministro all’agricoltura Teresa Bellanova. Non ha mai fatto mistero di essere legato all’Europa l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Caputo che pure gravita in quell’orbita. Nel gruppo del Terzo polo da capire quale sarà la posizione di Giosi Ferrandino che pure è pronto a giocarsi le sue carte per la riconferma.


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