09:39:28 È morto Luigi Mele è stato un ex ciclista su strada italiano. Professionista dal 1960 al 1966, vinse una sola corsa, una tappa al Tour de Suisse 1962.
Negli anni del dopoguerra, la famiglia Mele decide di lasciare Calvi Risorta e spostarsi a Torino, portandosi dietro tutti i valori nei quali ha sempre creduto. Gigi ha solo sei anni, ma ha già maturato in sé la consapevolezza di ciò che diventerà un giorno: un ciclista.
Realizzare il suo sogno non significa soltanto vivere profondamente la sua più grande passione, ma rappresenta il riscatto dai sacrifici a cui erano stati costretti lui e la sua famiglia.
Grazie alla grinta e alla velocità che lo contraddistinguono, Gigi riesce a partecipare a gare sempre più importanti, fino a entrare nel professionismo e restarvi per sette anni. Una persona che anche dopo il ritiro dalle corse aveva continuato a vivere di sport.
«Gigi non c'è più. Ha smesso di pedalare. Dolce, fluido, bellissimo in una purezza talmente cristallina e leale da portare chiunque a chiedere se davvero potessero esistere uomini così - lo ricorda il figlio Silver Mele, giornalista -
Gigi che è padre, fratello, il migliore amico: gioia dei miei occhi che vivevano nei suoi. Dei miei passi che indegni calcavano i suoi. Delle mie mani che deboli arpeggiavano le corde della stessa vita. Ho succhiato tutto di Gigi che fino alla fine mi ha mostrato con una coerenza mai più vista l'essenza stessa della dignità. Fatico senza Gigi, nelle prime mie pedalate senza il campione. Immenso e inarrivabile, ben oltre i traguardi che qui sulla terra valgono onori, trofei e fama.
Ero dovunque tu andavi. Sarai dovunque la vita mi porterà. Amore sconfinato della mia anima».
Vito Taffuri