11:04:51 MARCAINISE. In 13 anni abbiamo avuto ben 5 amministrazioni comunali consecutive che sono finite prima della scadenza naturale. A fallire sono state sia amministrazioni maturate in contesti partitici che quelle cosiddette “antipolitiche”, costruite cioè in polemica con le forze politiche storiche cittadine.
Una crisi senza fine che, inevitabilmente, frena il progresso sociale ed economico di Marcianise. Tutto ciò avviene in un momento in cui i fondi del Pnrr devono essere impiegati, anche a livello territoriale, per ammodernare strutture ed infrastrutture cittadine, gli spazi urbani, sociali, culturali e sportivi, il verde pubblico, la mobilità sostenibile, ecc.
Una straordinaria occasione per le città ed un treno che non possiamo assolutamente perdere perché difficilmente tornerà.
Fermo restando la necessità di rivedere una legge elettorale per le amministrative che a mio avviso mostra i segni dell’usura, per uscire da questa prolungata zona di precarietà istituzionale sarebbe opportuno mettere in campo alcuni espedienti che provino ad evitare il continuo commissariamento dell’ente che impedisce sistematicamente da un lato l’essenziale momento di approfondimento e programmazione delle cose da realizzare, e dall’altro una adeguata fase di realizzazione delle cose pianificate.
L’idea, che ho enunciato già nel mio intervento durante la conferenza stampa all’indomani dello scioglimento del consiglio comunale, è di provare a mettere in piedi un ampio fronte democratico che metta in sicurezza la città per almeno i prossimi 10 anni.
Quando parlo di fronte democratico intendo dire sia che è importante fare uno sforzo di definizione di un perimetro politico ampio, che vada al di là dei confini classici degli schieramenti contrapposti, sia la necessità di mettere in campo le varie risorse politiche cittadine, nella consapevolezza del momento straordinario che stiamo vivendo. Un fronte politico, ampiamente rappresentativo dal punto di vista elettorale, che abbia la capacità di rasserenare il clima di odio e di forte contrapposizione venutosi a creare in città e, nel contempo, rimettere la città in connessione con la filiera istituzionale di governo del territorio da cui da tempo si è allontanato l’ente comunale.
Non mi sfugge, e non mi sottraggo, al tema della leadership di questo fronte democratico, tutto da costruire, così come non mi sfuggono le difficoltà di costruzione di questa ambiziosa idea.
Tuttavia ritengo che una volta stabilito il progetto, e con esso il perimetro politico entro il quale questo piano si dovrà caratterizzare, non sarà complicato addivenire ad una sintesi che individui la guida di questo fronte che dovrà avere, a mio avviso, un profilo spiccatamente politico. Affinché questo progetto si caratterizzi meglio e si arricchisca, sarà necessario, nelle prossime settimane, individuare appuntamenti pubblici (in luoghi pubblici), aperti e partecipati, con le forze politiche, civiche ed associative della città, ma anche con i singoli cittadini che vogliano dare un proprio contributo.
Il momento è straordinario e la politica deve essere in grado di individuare proposte straordinarie.
Alessandro Tartaglione, consigliere comunale uscente e leader del movimento Marcianise Terra di idee
