CASERTA. Negli Stati Uniti rappresentano uno degli strumenti di democrazia più elevati. In Italia, da quando vengono utilizzate soprattutto dal centrosinistra, continuano a creare controversi e spaccature.
Parliamo delle Primarie e nello specifico quelle che si dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) tenere in alcuni comuni della provincia di Caserta in vista delle elezioni amministrativa della prossima primavera. Ebbene, dopo il caso Aversa, con l’espulsione (per usare un termine caro ai grillini) di Guido Rossi perché in passato rappresentante di un’amministrazione di centrodestra, adesso scoppia il caos anche a Caserta.
Protagonista in entrambi i casi è il Pd. Nella città Capoluogo, i partiti e i movimenti civici facenti parte della coalizione che hanno condotto alla vittoria elettorale l’attuale governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, hanno chiesto a più riprese di competere alle primarie di coalizione. Dopo diverse sollecitazione, in queste ore qualcosa si è rotto definitivamente. Infatti, il mondo civico centrista ed extra Partito democratico si sta organizzando per individuare un candidato autorevole che possa essere il loro rappresentante (si fa incessantemente il nome di Chicco Ceceri). Ebbene, per il Pd potrebbe essere un’occasione persa, considerando che al momento di alternative valide non se ne vedono, visto l’enorme ritardo che sta accumulando il centrodestra.