17:54:51 CASERTA. Takumi, il nostro turista immaginario, proveniente dal Giappone, prosegue il suo viaggio in terra campana alla scoperta di luoghi suggestivi.
Nel comune di Caserta è in atto lo sviluppo di un vasto insediamento polifunzionale su un’area industriale dismessa di uno stabilimento vetrario ex-Saint Gobain, che può rappresentare un modello per altri interventi similari di recupero in Italia. Ubicata a sud-est del territorio del Comune di Caserta, al confine dei Comuni di San Nicola la Strada, San Marco Evangelista e Maddaloni, la zona è facilmente raggiungibile da tutte le direzioni, come dall’attuale stazione ferroviaria con un percorso a piedi di pochi minuti.
L’area oggetto di questo nuovo insediamento in origine era classificata urbanisticamente come zona “D2 industriale”, in quanto su di essa insisteva l’insediamento della ex fabbrica Pisana ‘Saint Gobain’ per la produzione di manufatti in vetro: così si presentava agli inizi degli anni Sessanta il grande sogno (infranto) Saint Gobain a Caserta.
Da piccola, quante volte mi sono recata presso questa grande struttura, che era simile ad una grande balena, in cui bambini, figli dei dipendenti della nota azienda francese come me, correvano a scegliere i doni durante le festività natalizie. Che gioia in quei giorni, che spensieratezza! Poi, tutto ha avuto termine, la fabbrica è stata dismessa e quella speranza di un rilancio economico per la città di Caserta è andato ad infrangersi contro il muro burocratico della cattiva gestione.
La Saint Gobain di Caserta, un’area di circa cinquemila metri quadrati di cemento, acciaio e vetro, è stato il sogno industriale, il riscatto sociale e prospettive di sviluppo per centinaia di operai casertani nel periodo del boom economico italiano. In molti vedevano in essa un futuro ricco attraverso i finestrini per auto prodotti dall’industria Pisana. Poi, la fabbrica ha chiuso ed ora di quel sogno restano solo le carcasse in ferro, lasciate arrugginire per lo scorrere del tempo. Eppure, se riqualificata, l’ex fabbrica potrebbe riservare molteplici potenzialità.
Successivamente, infatti, con due Accordi di Programma (legge 142 art. 27), sottoscritti alla presenza dei rappresentanti del Comune di Caserta, della Provincia di Caserta, del Consorzio A.S.I. e della Progetto Industrie Srl, in cui si definivano la “Zonizzazione” dell’area ed un Piano Particolareggiato Esecutivo (PPE), l’area Saint Gobain è stata in parte recuperata, come zona per il verde pubblico, per attrezzature pubbliche, per strutture industriali e per area consortile.
Nel 2018, però, la zona ex Saint Gobain è stata posta sotto sequestro. Infatti, un diciassettenne di Casolla di Caserta si è intrufolato nell’ex azienda francese con un amico e ha rischiato la vita per un assurdo gioco di salti nel vuoto, probabilmente per scattarsi un selfie, con lo sfondo del set de “L’Amica geniale 3”, tratta dal romanzo di Elena Ferrante, che ripercorre la storia delle due protagoniste, Lila e Lenù.
Le due bambine, infatti, nel primo capitolo della saga vivevano nel Rione Luzzatti, un quartiere popolare della periferia Est di Napoli, un luogo degradato e sapientemente ricostruito in virtù dell’ex fabbrica della Saint-Gobain di Caserta, che è divenuto di fatto il set cinematografico della fortunata serie televisiva.
Il ragazzo, dunque, intrufolandosi di nascosto nell’ex Saint Gobain, è caduto da un'altezza di circa dieci metri, riportando un grave trauma cranico e toracico, per cui è stato necessario porre i sigilli ai due accessi in viale Paul Harris da parte delle Forze dell’Ordine.
Saint-Gobain è un gruppo industriale francese che concepisce, produce e distribuisce materiali per l'edilizia. Oggi è uno dei primi 100 gruppi industriali al mondo ed è presente in 68 paesi con 180.000 dipendenti. Ma qui a Caserta ormai ha chiuso definitivamente i suoi battenti.
Alessandra Natale
