11:49:44 Sono quarantaquattro le costituzioni di parte civile che saranno presentate nel processo contro la direttrice Francesca Merola e le due insegnanti Anna Lucia Spina e Valeria Eliseo protagoniste secondo l’accusa delle violenze nell’asilo Piccole pesti di Casapulla.
Intanto nell’udienza di ieri le tre insegnanti hanno ottenuto il rito abbreviato: le tre imputate dovranno presentarsi davanti al Gup Pasquale D’Angelo per chiarire le accuse infamanti che pendono sulla loro testa per le violenze messe in atto nei confronti dei piccoli alunni della scuola dell’infanzia di Casapulla.
Secondo l’accusa le tre maestre punivano continuamente i bambini i quali venivano obbligati con le mani sulla testa in un angolo dell’aula.
Secondo gli inquirenti in alcune circostanze i piccoli sarebbero stati gettati giù dalle brandine durante il riposo pomeridiano. Non solo dal quadro indiziario emerge che se i bambini facevano i capricci, venivano strattonati e derisi tra urla di rimprovero.
L’inchiesta è partita dopo la denuncia dei genitori di un piccolo alunno letteralmente terrorizzato dall’idea di andare a scuola. Lo stesso talvolta presentava segni sul corpo che non trovavano una plausibile spiegazione.
Le ‘maestre ci danno i liscebussi’: tutti i bimbi della scuola avevano cominciato ad utilizzare questo termine anche se nelle loro case non era familiare.
A far scattare l’allarme il comportamento di un bimbo che, improvvisamente, ha mostrato segnali di insofferenza nei confronti della scuola.
Pianti, capricci, allo scolaretto dell’asilo privato bastava vedere lo zainetto per agitarsi.
I genitori a quel punto hanno chiesto spiegazioni e la risposta è stata che le maestre picchiavano gli alunni.
Subito il passaparola tra le mamme con il riscontro di quell’inquietante situazione e quel termine ‘liscebusso’ che veniva ripetuto da tutti.
Da qui sono scattate le denunce con gli inquirenti che hanno deciso di installare delle telecamere per verificare se quanto raccontato dai bambini rispondeva al vero.