20:08:04 Chi è Luca Vozza?
Sono Luca Vozza, studente di Scienze Politiche e Relazioni internazionali all’Università di Napoli “L’Orientale” e presidente dell’associazione Comitato per Villa Giaquinto.
Quando è nato il Comitato per Villa Giaquinto? Perché è nato?
L’associazione nasce nel 2016, successivamente a un’azione dimostrativa portata avanti dal collettivo studentesco ‘Scira’ durante un corteo, tenutosi il 16 gennaio dello stesso anno. Lo scopo dell’azione era quello di attenzionare il tema degli spazi abbandonati in città e si sostanziò in alcuni piccoli interventi di pulizia, a causa delle cattive condizioni in cui versava uno degli spazi verdi attrezzati più grandi del centro cittadino. L’azione ebbe un successo che oggi possiamo dirci decisamente positivo e non ci volle molto affinché singoli cittadini, comitati e associazioni iniziassero ad interrogarsi su quali fossero le potenzialità di quella giornata. Nelle settimane successive, dopo aver ottenuto l’affido delle chiavi dello spazio dall’amministrazione, decine e decine di persone, da studenti a pensionati, lavoratori, famiglie ed abitanti del quartiere si unirono a quel nucleo iniziale di studenti per portare avanti i lavori di riqualificazione del parco, che ancora oggi vanno avanti.
Qual è stata dunque l’azione del decisore pubblico in seguito a questa partecipazione cittadina per la salvaguardia di un bene comune?
Nasceva infatti in quei giorni la premessa di quello che sarebbe stato poi il Regolamento per la Gestione Condivisa dei Beni Comuni, approvato sempre nel 2016 dalla giunta comunale, che apriva la strada per la stipula dei Patti di Collaborazione, strumento innovativo che finalmente permetteva di stabilire un rapporto di natura collaborativa con l’Ente per tutti quei singoli cittadini, gruppi informali e formali, che volevano mettere in campo azioni dirette alla cura e alla tutela dei beni comuni in città. L’attuazione del Regolamento ha richiesto del tempo; infatti, il Patto di Collaborazione su Villa Giaquinto è arrivato solo nel giugno del 2018, ma da allora, non certo celermente, sono nati nuovi patti di collaborazione e oggi il modello di gestione condivisa, portato avanti dal Comitato per Villa Giaquinto, è stato replicato in altri parchi riaperti e recuperati.
Quali intenti ha perseguito finora il Comitato per Villa Giaquinto?
Il nostro intento fin dall’inizio è stato quello di costruire rete e partecipazione, far sì che chiunque volesse attivarsi per la propria città, anche solo per un piccolo pezzo, avesse gli strumenti, la possibilità e un contesto libero in cui esprimere le proprie competenze o anche solo il desiderio di collaborare con altri volontari. Oggi il nostro esperimento sembra effettivamente molto riuscito. La comunità di Villa Giaquinto è cresciuta nel tempo ed è tuttora molto variegata, tanto da rendere difficile anche solo contarsi. Dopo sei anni in cui la nostra associazione è aumentata, sia dal punto di vista del numero che della portata delle iniziative messe in campo, si sono ampliate anche le capacità di coinvolgimento delle persone, che vivono lo spazio quotidianamente.
Il 16 gennaio avete festeggiato i sei anni dalla sua nascita del Comitato per Villa Giaquinto: sei anni di beni comuni, sei anni di cura e condivisione.
Quest’anno abbiamo deciso di festeggiare questi sei anni di gestione condivisa, piantumando un nuovo arancio, l’albero che è diventato simbolo della piazza, che regala i frutti con i quali produciamo ogni anno marmellate, che ci permettono di sostenere le nostre iniziative. Per noi la piantumazione di nuovi alberi è fondamentale. Da quando abbiamo riaperto il parco abbiamo visto cadere almeno un albero all’anno a causa del pessimo stato in cui versava il verde, durante tutti questi anni di abbandono. Per noi ogni nuovo albero è simbolo di nuova vita, della possibilità di migliorare gli spazi che viviamo poco a poco, purché questo miglioramento porti beneficio e vantaggio all’intera comunità.
Alessandra Natale