16:38:49 Dottoressa Vairo, il suo nome è stato accostato a quella della giunta Marino per diversi giorni. Cosa è successo poi? Come mai non è stata confermata come assessore?
«Io sono un tecnico e per le mie competenze sono stata chiamata dal sindaco Marino a dare un aiuto alla città nel delicato comparto della scuola in una fase particolare come quella della pandemia: sono stata nominata quando eravamo in zona rossa e nell’ultima anno del primo quinquennio della prima amministrazione Marino, quindi ho preso un treno in corsa, ereditando scelte di altri e tante tante criticità. Il Comune di Caserta aveva, quindi, necessità, tra le altre competenze, di pianificare la ristrutturazione degli edifici scolastici in base alle nuove normative anti-Covid, doveva approvare il piano di dimensionamento scolastico riannodando i rapporti con gli attori del mondo dell’istruzione in città dopo la pioggia di ricorsi che c’era stata per il precedente piano. Io ho dato il mio contributo: abbiamo approvato all’unanimità il piano di dimensionamento scolastico, abbiamo istituito un tavolo attorno al quale dirigenti, parti sindacali e famiglie hanno condiviso ogni passo dell’asset istituzionale, ho rilanciato l’asilo comunale per troppo tempo sottovalutato. In questa nuova fase amministrativa, invece, legittimamente il sindaco Marino ha deciso di nominare una giunta completamente politica nella quale, chiaramente, una figura come la mia era razionale che non trovasse spazio. Ringrazio il primo cittadino Carlo Marino per il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi mesi, condividendo ogni processo e situazione e perché lui ha fortemente creduto e sostenuto il necessario rilancio tecnico del settore centrale nella vita della città ed auguro buon lavoro ai nuovi assessori».
Cosa lascia in eredità Adele Vairo al Comune di Caserta?
«Un rapporto ritrovato tra mondo della scuola e amministrazione comunale che in questi mesi sono stati attori e protagonisti di tutte le decisioni difficili che siamo stati chiamati a prendere perché l’organizzazione di questo settore è complessa e la pianificazione strategica di interventi importanti pensati per gli alunni e le famiglie diventa sempre più nevralgica per la città. Ma la cosa che mi gratifica di più sono il rinnovato protagonismo istituzionale e la centralità del sistema scuola cui non si era abituati attraverso un ascolto attivo costante dell’amministrazione, una condivisione delle procedure, il tentativo continuo di risolvere insieme criticità ed emergenze funzionali al settore istruzione che chi come me vive ogni giorno ben conosce e comprende».
Torna quindi ‘a vita privata’ e al ‘suo Manzoni’….
«Il mio Manzoni non l’ho mai lasciato. In questi mesi in cui ho ricoperto l’incarico da assessore la scuola è cresciuta ulteriormente anche nel periodo della dad in cui ci siamo ancor di più messi in gioco: tanto non era scontato ed abbiamo ottenuto una serie importantissima di riconoscimenti agli alunni ed ai loro docenti ed il costante sostegno delle famiglie che, grazie all’impegno di tutta la squadra del Campus Manzoni, che si è impegnata a costruire e rafforzare con competenza e dedizione quello che è un modello ormai riconosciuto a livello nazionale di buona scuola».
Politica e istituzioni saranno presenti nel suo futuro?
«Io sono una donne delle istituzioni: sono sempre a disposizione della città e del territorio quando si tratta di contribuire alla loro crescita. L’ho fatto prima di essere assessore, l’ho fatto da componente della giunta, lo faccio oggi, lo farò domani e ogni volta che occorrerà e sarò chiamata a farlo».
