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CASERTA. Dottore Cobianchi, si avvicinano le elezioni amministrative. Come si sta preparando a questo appuntamento dopo essere stato tra i mattatori dell’opposizione negli ultimi quattro anni?

 

«Osservo con grande serenità gli scenari anche perché la mia priorità non è certamente quella di riaccomodarmi necessariamente a Palazzo Castropignano. Mi impressiona la grande quantità di candidature a sindaco che stanno venendo fuori senza, tra le altre cose, alcun programma che li accompagni. Questa è una città che ha tantissimi problemi a cominciare dal dissesto nel dissesto creato dall’amministrazione Del Gaudio, stiamo parlando di cinquantaquattro milioni di euro secondo quanto rilevato dai commissari, che ha la necessità di essere amministrata e risanata con un disegno chiaro. In questo momento si dovrebbe lavorare a riunire le intelligenze per mettere a punto tale programma, scegliendo al termine del percorso la persona che meglio lo possa interpretare. Cominciare dal sindaco, significa voler alimentare divisioni così come è successo con l’autocandidatura di persone con le quali abbiamo condiviso un percorso d’opposizione alla giunta Del Gaudio e che, nei fatti, rendono impossibile che il fronte della vecchia minoranza si possa riproporre assieme per la guida della città».

In queste settimane a Caserta stiamo assistendo ad un “civismo sfrenato” che ha l’ambizione di prendere il posto dei partiti. E’ questa la strada?

«A Caserta dovrebbe realmente scendere in campo la società civile. In quel caso sarebbe semplicissimo scegliere il candidato sindaco... Il problema è che dietro queste aggregazioni civiche, spesso e volentieri ci sono sempre le stesse persone e che, dopo le elezioni, tali progetti si dissolvono come neve al sole... ».

Luigi Cobianchi sindaco di Caserta?

«Lo ribadisco non ho alcuna necessità di ritornare a Palazzo Castropignano. Se l’obiettivo deve essere quello di prendere in giro trentadue candidati per fare il consigliere comunale, allora la cosa sarebbe semplicissima da realizzare... Non è così. Ho ricevuto diverse proposte anche da partiti importanti. A tutti ho sempre posto il dubbio se fossi all’altezza di questo compito vista la situazione complessissima che c’è oggi a Caserta o se fosse necessario rivolgersi ad una figura terza, con competenze specifiche, anche se nella mia vita ho ricoperto un ruolo importante in una società di un istituto bancario sin da quando avevo ventinove anni. Non dobbiamo mai dimenticare che, terminata questa fase di dissesto in bilancio si andranno a reiscrivere tutti i debiti e che la nostra città si ritroverà punto e a capo. In questi anni, infatti, sono stati pochissimi i creditori che hanno visto estinto il loro debito con l’amministrazione comunale. Prima che si torni al voto è, per questa ragione, indispensabile che venga nominata una commissione d’accesso che valuti tutto quello che è successo sino ad oggi e che operi delle scelte risolutive per la città sotto l’aspetto della legalità. C’è bisogno del lavoro dei tecnici per risolvere molti dei problemi che vive il capoluogo ed è per questo che metterò in campo tutte le mie energie per fare in modo che avvenga la nomina di tale commissione. In pochi mesi il commissario prefettizio non ha la possibilità di affrontare le tante questioni aperte che ci sono in città».

Una delle questioni aperte è sicuramente quella dei dirigenti...

«Per usare un luogo comune, abbiamo i lupi a guardia delle pecore... Sono anni che chiedo l’applicazione della legge Brunetta al Comune di Caserta che impone la sospensione di quei dirigenti che hanno procedimenti aperti per reati contro la pubblica amministrazione. Né l’amministrazione Del Gaudio ha provveduto a sospenderli né, tanto meno i prefetti, anzi, si continua ad affidare loro incarichi apicali di responsabilità... ».

Siamo di fronte al cane che si morde la coda. Se si sospendono questi dirigenti, il Comune di Caserta si troverebbe con un vuoto d’organico che non può essere colmato a causa del dissesto...

«Non è così. Se si applica la legge e si sospendono tutti i dirigenti il ministero è costretto a dare il via libera all’assunzione, anche a scavalco, di nuovi dirigenti. In questo momento, per il Comune di Caserta e per la città, sarebbe sicuramente più produttivo avere persone che lavorano un paio d’ore al giorno in Comune, piuttosto che questi dirigenti».

 

 


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