14:23:55 La corsa per il rinnovo del consiglio regionale è partita. Tantissimi gli aspiranti in Terra di lavoro per otto posti. Ma, esiste un numero di voti minimi che garantisce l'elezione?
La legge elettorale è particolarmente complessa ed è basata su un gioco di resti che non premia necessariamente il più votato in senso assoluto. Per procedere all’attribuzione dei seggi, che nel caso della Regione Campania ricordiamolo sono 50, si escludono dalla ripartizione dei seggi le liste che hanno ottenuto, nell’intera Regione, meno del tre per cento dei voti validi se non collegato a un candidato Presidente che ha ottenuto almeno il dieci per cento dei voti.
Alla coalizione vincente vanno trenta seggi che salgono a trentadue se le liste superano il 65% mentre le perdenti si dividono i posti rimanenti.
I seggi che spettano alla coalizione collegata al Presidente eletto e a ciascuna lista non collegata al Presidente eletto si assegnano attraverso il Metodo D’Hondt e individuando la somma dei voti ottenuti dalle liste di maggioranza su base regionale e le cifre elettorali di ciascuna lista non collegata.
Non incide sull’attribuzione dei Seggi la percentuale dei candidati presidente.
Se il Presidente eletto è collegato ad una coalizione di liste, si procede alla ripartizione dei seggi tra le liste che fanno parte della coalizione.
Alle liste perdenti i seggi vengono attributi con il metodo d’hondt.
I seggi che restano non attribuiti sono assegnati alle liste con i maggiori resti.
Al candidato Presidente, classificatosi immediatamente dopo il candidato proclamato eletto Presidente, si riserva l’ultimo dei seggi spettanti alle sue liste.
Il premio di maggioranza non si ripercuote a livello provinciale, infatti non è detto che in ogni circoscrizione provinciale vengano attribuiti il 60% dei seggi alla coalizione vincente.
Può accadere ma non è obbligatorio che accada.
I seggi pieni scattano, nelle varie province, secondo le seguenti percentuali:
Avellino 20%
Benevento 33%
Caserta 11%
Napoli 3,6%
Salerno 10%
A parità di percentuali provinciali, un seggio con i resti, scatta nell’ordine prima a:
Avellino
Benevento
Caserta
Salerno
Napoli
Ad una lista di Caserta per soffiare un seggio alle altre province deve prendere 1 punto percentuale in più rispetto ad Avellino e Benevento e può anche prendere un 1% in meno rispetto a Salerno.
Sin qui la regola.
Ma come si cala la norma sul nostro territorio? Lo svuotamento di Forza Italia a Benevento, con il passaggio di Clemente Mastella con De Luca blinda, nei fatti, anche in caso di sconfitta del centrodestra il seggio azzurro in Terra di Lavoro. Sondaggi alla mano, Caserta ha la percentuale più alta della Campania per Fi. Se non dovesse scattare il seggio pieno, Caserta sarebbe comunque il primo resto per gli azzurri il che garantirebbe la presenza berlusconiana a Santa Lucia.
Per le stesse ragioni, il PD rischia di eleggere un unico rappresentante a Napoli nonostante la possibile vittoria del governatore in carica. La polverizzazione della coalizione De Luca, la presenza di un Partito democratico forte a Benevento unito ad una lista a Caserta dove dopo i due big Graziano ed Oliviero c'è poco o nulla rende difficile immaginare che ci possa essere un resto tale da legittimare un secondo eletto. Sin qui le regole, poi c'è la campagna elettorale....
Nei prossimi articoli la proiezione sugli altri seggi.
