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11:01:14 NAPOLI. “Bisogna ascoltare il grido d’allarme che arriva da autorevoli rappresentanti della Magistratura, della Chiesa, delle Associazioni, dare seguito alle significative inchieste giornalistiche: la camorra rischia di trarre vantaggi dalla emergenza coronavirus.

La Commissione intende, per quanto di sua competenza, sollecitare interventi e monitorare gli eventi. Prevenire problemi, promuovere un lavoro comune”. Così il Presidente della Commissione speciale Anticamorra e Beni Confiscati della Campania, Carmine Mocerino, il vice Presidente Vincenza Amato, ed il segretario Vincenzo Viglione, annunciano una lettera inviata al Presidente della Giunta regionale della Campania, Vincenzo De Luca, all’assessore al bilancio, Ettore Cinque, all’assessore alle politica sociali, Lucia Fortini, al Presidente ANCI Campania, Carlo Marino, ed al Prefetto, Marco Valentini. 

I vertici della Commissione, per approfondire i temi, lavorano alla convocazione di una riunione della Commissione Anticamorra, garantendo il rispetto delle normative vigenti e la tutela del personale amministrativo. Sarà l’occasione per avviare, in collaborazione con tutti i livelli istituzionali, i controlli necessari.

“La Commissione - scrivono i consiglieri - intende raccogliere sollecitazioni e preoccupazioni, avviare un monitoraggio. Oggi, con determinazione sempre maggiore, bisogna sostenere le attività dei Beni Confiscati, evitare che le difficoltà economiche possano aprire margini ai poteri criminali, leggere i territori ed i problemi. Insieme bisogna evitare che la crisi sanitaria sia utilizzata dalle organizzazioni criminali per occupare spazi”.

 

Spett.le

Giunta Regionale della Campania

c.a.

Presidente della Regione Campania

On.le Vincenzo De Luca

Assessore al Bilancio

Prof. Ettore Cinque

Assessore alle Politiche Sociali

Dott.sa Lucia Fortini

Spett.le Anci Campania

c.a.

Presidente, Avv. Carlo Marino

Spett.le Prefettura di Napoli

c.a.

Prefetto,

Ill.mo Avv. Marco Valentini

Loro sedi

Oggetto: emergenza economico sociale – pericolo di ingerenze della criminalità organizzata

In queste settimane di emergenza sanitaria globale, la vita di tutti noi è stata profondamente stravolta.

Il sistema economico, i mercati, la filiera imprenditoriale ad ogni livello, persino la scuola hanno dovuto adattarsi a nuove regole.

In questo scenario anche le organizzazioni criminali, anche la camorra ha dovuto fare i conti con condizioni nuove e inattese.

E come tipico della sua natura criminale, ha immediatamente compreso come adattarsi e trasformare la crisi in opportunità.

I negozi sono chiusi e il pizzo non può essere riscosso, gli spostamenti sono limitati e controllati, intralciando il traffico illegale a partire da quello degli stupefacenti.

Il primo modo allora per mantenere il controllo del territorio da parte dei vari clan, è stato quello di aggredire le difficoltà delle famiglie, concentrandosi subito su quelle che fino al giorno prima avevano un lavoro, seppure a nero, e soprattutto su quelle che già fragili hanno immediatamente visto sparire ogni possibilità di introito, con la conseguenza di avere avuto da subito la difficoltà di mangiare, comprare le medicine, pagarsi l’affitto. 

Un finto sostegno per bloccare e condizionare i più deboli, più esposti alle conseguenze economiche dell’emergenza sanitaria.

Misure tese al controllo del territorio, non al sostegno del bisogno.
Allo stesso modo, anche i titolari di esercizi commerciali, costretti alla sospensione della propria attività e che hanno risentito e stanno risentendo pesantemente della mancanza di entrate economiche, sono diventati potenziali bersagli di prestiti e ricatti. 

In questo scenario abbiamo come Commissione Anticamorra e beni confiscati, voluto raccogliere l’appello di Don Luigi Merola, le considerazioni del Procuratore nazionale antimafia, Cafiero De Rao nonché delle Associazioni più rappresentative ed impegnate nella prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata e di tanti protagonisti e conoscitori del settore affinché le Istituzioni, Governo e Regione in primis, intervengano in maniera rapida con la messa in campo di tutte le misure utili al sostegno dei soggetti esposti al rischio di condizionamento mafioso.

Riuscire a fare arrivare subito aiuti alle imprese, alle famiglie, ai pensionati, ai lavoratori autonomi e a quelli a nero, troppi tanti nelle nostre realtà, è oggi più che mai una necessità a doppio binario: da un lato attutire la crisi economica e sociale che si è abbattuta su di loro, dall’altro sottrarre spazi di azione alla criminalità organizzata.

La Commissione intende raccogliere sollecitazioni e preoccupazioni, avviare un monitoraggio. Oggi, con determinazione sempre maggiore, bisogna sostenere le attività dei Beni Confiscati, evitare che le difficoltà possano aprire spazi ai poteri criminali, leggere i territori ed i problemi.

Anche per questo e non solo chiediamo, che per l’ambito specifico dei beni confiscati si continui a dare esecutività alla delibera della Regione Campania dello scorso 17.03.2020 per liberare immediatamente le risorse relative ai progetti già finanziati a valere sul Pon legalità e sulla legge 7/2012 come modificata dalla legge 3/2018, e sugli altri interventi finanziati e ancora in corso, in ambito specifico.

Sollecitiamo i Comuni, rendendoci disponibili come Commissione a veicolare tutte le corrette informazioni relative alle iniziative di solidarietà attive presso i rispettivi ambiti territoriali, a monitorare la filiera della solidarietà affidando la distribuzione dei generi di prima necessità ad associazioni laiche e cattoliche riconosciute che garantiscano la linea diretta con “il reale bisogno”, e le Forze dell’ordine a continuare l’azione di controllo dei territori avendo alta l’attenzione a che la camorra non possa utilizzare il circuito della distribuzione legale per fare circolare i propri traffici, tramite associazioni improvvisate e create per l’occasione. 

Facciamo inoltre appello a tutti quelli che sono in difficoltà, famiglie, commercianti, artigiani, imprenditori affinché si rivolgersi alle Istituzioni, piuttosto che alla Chiesa ovvero ad utilizzare canali attivati ad hoc da Associazioni riconosciute, per rappresentare le proprie difficoltà e le proprie richieste di aiuto. Evitare di utilizzare i social per fare sapere che si è in difficoltà tutela dal pericolo che in determinati quartieri, soprattutto quelli dove il disagio sociale ed economico è più diffuso, la camorra possa arrivare prima della filiera della solidarietà e degli aiuti delle Istituzioni. 

È un momento difficile e la politica ha il dovere di tenere alta l’attenzione verso chi è più colpito, ha il dovere di dare risposte immediate, ha il dovere di contribuire anche economicamente, a sostenere la rete della solidarietà e le strutture sanitarie che stanno profondendo un impegno straordinario per garantire la cura dei nostri concittadini colpiti dal corona virus.

F.to i Consiglieri

Carmine Mocerino

Vincenza Amato

Vincenzo Viglione


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