18:42:29 Non c’è alcun contatto tra il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa e la criminalità organizzata: lo ha decretato la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere archiviando l’inchiesta per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nonostante il primo cittadino viva ormai dal 2014 sotto scorta e sia stato più volte oggetto di intimidazione, si è trovato nella paradossale situazione di essere indagato per presunte relazioni con il clan dei Casalesi.
Il suo nome era finito sul registro degli indagati a causa di alcune intercettazioni nelle quali l’ex sindaco Fortunato Zagaria, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, assicurava il suo appoggio proprio a De Rosa.
«La procura ha svolto il suo lavoro con la scrupolosità e l’attenzione di sempre – ha spiegato il primo cittadino – a tutti va il mio ringraziamento per il lavoro svolto.
Sono sempre stato sereno rispetto alla mia posizione perché la mia condotta è sempre stata limpida e trasparente, distinta e distante dagli ambienti malavitosi.
Quando ho firmato il decreto di abbattimento della casa del padre di Michele Zagaria, venti giorni dopo sono stato ostaggio per un’ora e 50 con la mia famiglia in casa con un chiaro atto intimidatorio così come ha rilevato la Procura.
L’unica cosa che mi ha lasciato perplesso in questa vicenda, è l’attacco che ho subito sia dagli avversari che da certa informazione i quali non hanno esitato a spargere fango immotivato sulla mia persona con il solo e unico obiettivo di delegittimare la mia azione.
Il decreto di archiviazione certifica come quella sia stata solo una brutale aggressione nei miei confronti.
Nonostante tutto sono felice ed orgoglioso di fare il sindaco di Casapesenna: stiamo riuscendo a cambiare una certa mentalità accompagnando il paese in un processo di crescita».