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09:47:41 Dopo una notte difficile a Santa Maria Capua Vetere per l’incendio dello stir, fioccano le reazioni da parte del mondo politico per l’ennesimo attentato alla salute pubblica.

Il sottosegretario agli interni Pina Castiello è netta: «Uno spaventoso incendio è divampato nello Stir di Santa Maria CV, allungando la scia di disastri ambientali che ha flagellato il territorio negli ultimi giorni – ha detto - Ho immediatamente chiamato al telefono i ministri Costa e Salvini per valutare l'adozione di misure rapide, drastiche, concrete. Ho proposto, ottenendo la sostanziale disponibilità di Matteo Salvini, di far presidiare tutti gli Stir dall'esercito. Si lavorerà a questa ipotesi. Ora basta! È il momento del pugno duro!». Duro anche il consigliere regionale Stefano Graziano. «Poche parole e solo tanta rabbia per l'ennesimo incendio in un impianto per il trattamento rifiuti. Questa volta all'interno dello stir di Santa Maria Capua Vetere, che ieri era chiuso – ha sottolineato - I vigili del fuoco sono al lavoro per donare le fiamme. A loro va sempre un grande ringraziamento. Io spero che non si tratti di un incendio doloso, perché altrimenti saremmo davvero di fronte ad una strategia criminale che vuole mettere in ginocchio il sistema. Spero che la magistratura riesca, anche grazie alle telecamere, ad individuare i responsabili di questo scempio». Sdegno arriva dai comitati, come spiega l’attivista ambientalista Raffaele Aveta. «STIR... un disastro annunciato... – ha tuonato - abbiamo chiesto in tutti i modi la chiusura dell'impianto. Abbiamo trovato solo indifferenza nella politica cittadina». Parole pesanti anche dal sindaco di Marcianise Antonello Velardi. «Sta ancora bruciando lo Stir di Santa Maria Capua Vetere, a fuoco con i suoi rifiuti dalle 21 di ieri. E brucerà per diversi giorni: le dimensioni sono vaste. I soccorritori sono in difficoltà. È un grande disastro ambientale. Vi sono timori anche per il carcere che è di fronte, la nube tossica si è finora spostata in un'altra direzione ma i venti cambiano con il passare delle ore – ha detto - Ciò che sta accadendo è una grande tragedia. Con responsabilità chiare: la classe politica della provincia di Caserta. Tutta. Tutti coloro che hanno gestito il potere e non hanno mai voluto, e ancora oggi non vogliono, che il ciclo dei rifiuti sia moderno e funzionale, non più gestito dalle organizzazioni criminali. La vecchia politica è complice degli interessi sporchi, la nuova invece è completamente incapace. I nuovi parlamentari a me sembrano come quei camerieri che girano a vuoto tra i tavoli del ristorante perché non capiscono che cosa gli hanno ordinato e che cosa devono portare a tavola. Cioè girano a vuoto, come tante marionette. Onore ai Vigili del Fuoco, l'unica luce nel buio pesto di questa terra che vanta istituzioni ridicole e politici cialtroni. Onore a loro, eroi di questo nostro tempo triste. È il 2 novembre, commemoriamo i nostri defunti. Ma noi non siamo vivi, ci illudiamo di essere vivi: ci hanno ucciso, siamo morti che camminano. Siamo morti». Il coordinatore provinciale di Mpd-Leu Alessandro Tartaglione. «L'ennesimo incendio di un impianto di rifiuti nel nostro territorio, l'ennesimo attentato alla nostra salute, impone un nuovo atteggiamento della cittadinanza nei confronti della politica e delle istituzioni. Lo strumento dei social media rischia di diventare uno sfogatoio permanente, un momento catartico in cui le giuste ansie e preoccupazioni si attenuano o si annullano facendoci perdere lucidità sulla situazione reale – ha dichiarato - La camorra, la criminalità organizzata, così come l'abbiamo conosciuta nel recente passato non esiste più. Esistono forme più sofisticate di organizzazioni criminali che non vogliono rinunciare a questo enorme business che sono i rifiuti. Lo Stato, in tutte le sue articolazioni politiche ed istituzionali, non ha ancora trovato il tempo di mettere a fuoco la grave situazione che stanno vivendo centinaia di migliaia di cittadini che abitano in quest'area. Se questa è una emergenza, ed evidentemente lo è, allora non solo il Ministero per l'Ambiente, ma il Governo tutto, a partire dal Ministero dell'Interno, devono spendere una parte importante della loro attività in quest'area. Servono uomini e mezzi, ma servono soprattutto intelligenze investigative che focalizzino il problema ed agiscano efficacemente per estinguere definitivamente questo "terrorismo ambientale".  Serve, inoltre, che si dia inizio ad una stagione delle bonifiche sia delle aree industriali che delle nostre campagne le quali sono diventate una enorme pattumiera. Serve una campagna di sensibilizzazione, che parta dalle scuole e coinvolga la cittadinanza attiva e le associazioni, che educhi al rispetto dell'ambiente. Serve ridare speranza ad un intero popolo scoraggiato o rassegnato. Non serve una nuova manifestazione dei cittadini, ne abbiamo fatte tantissime, anche recentemente, e non sono servite a nulla. I nostri rappresentanti politici ed istituzionali eletti in quest'area, tutti, si riuniscano e chiedano al governo nazionale un piano per uscire da questa emergenza con risultati che siano immediatamente tangibili».


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