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CASERTA. Politica e amministrazione più che mai, in questo periodo, si intrecciano al Comune di Caserta. Il 31 dicembre è fissata la scadenza per l’approvazione del nuovo Piano urbanistico comunale.

Il presidente della Regione Vincenzo De Luca, in un recente intervento, è stato perentorio sulla necessità di rispettare quella scadenza, lasciando intendere che non avrebbe concesso alcuna proroga ai Comuni.

La minaccia, questa volta, sembra fondata anche se, c’è da dire che, già nel recente passato si è assistito a prese di posizione così nette che, poi, però si sono tradotto in proroghe dell’ultimo secondo...

Se, però, il presidente manterrà la parola per tutti quei comuni che non rispetteranno quella data scatterà il commissariamento per il Puc.

Da un punto di vista amministrativo, il Comune di Caserta ha le carte in regola per poter approvare il piano urbanistico in maniera ordinaria, senza dover subire la presenza di alcun commissario incaricato a svolgere questa operazione.

Il preliminare, infatti, è stato approvato nei tempi giusti e, ora, si dovrebbe provvedere all’ultimo passaggio, l’approvazione definitiva.

In questa fase, l’amministrazione si era riservata la possibilità di apportare ulteriori modifiche al preliminare anche perché l’intelaiatura del progetto è quella che è stata realizzata dal vecchio esecutivo guidato dal sindaco Pio Del Gaudio.

Tutto possibile, tutto corretto tranne per un aspetto: a chi toccherà guidare questo processo?

Sino a quando le redini dell’assesorato all’Urbanistica sono state in mano a Stefania Caiazzo, le cose sono procedute in maniera abbastanza spedita.

Da quando, però, la professionista ha rassegnato le dimissioni si è tutto arenato.

La carica della Caiazzo è da tempo promessa al gruppo dei Democratici per Caserta con Filippo Mazzarella, Lorenzo Gentile e, soprattutto, Domenico Maietta.

Proprio quest’ultimo sembra essere il prescelto per questo delicato compito.

Maietta, in effetti, soddisferebbe esigenze tecniche, è un architetto, ha competenze in materia urbanistica che gli vengono universalmente riconosciute un po’ ovunque, quelle politiche, visto che, con le sue dimissioni subentrerebbe in consiglio comunale Francesco Santonastaso, fratello di Girolamo Santonastaso dirigente del Comune, che è ben visto dal sindaco Carlo Marino e da una parte della maggioranza, eppure, il cerchio non si chiude. In un primo momento sono state le deleghe il pomo della discordia con il resto dell’esecutivo.

Il gruppo dei Democratici per Caserta avrebbe voluto anche il cimitero e i lavori pubblici. Se sulla prima delega ci sarebbe stato anche un placet da parte di tutti, sui lavori pubblici no. L’idea di unire Urbanistica e Lavori pubblici sotto un unico assessorato non era piaciuta a nessuno. In questo gioco delle schermaglie è trascorso del tempo nel corso del quale sul tavolo del sindaco sono arrivate nuove richieste e, per certi versi, nuove scadenze. I Popolari e Riformisti di Pasquale Antonucci e Gianluca Iannucci rivendicano un assessorato che sia il sindaco che il resto della maggioranza in una riunione al Belvedere di San Leucio tenutasi prima dell’estate hanno detto di volergli concedere. Marino avrebbe individuato anche la casella per far posto all’assessore indicato dalla coppia: quella del delegato al Bilancio Federico Pica. Il primo cittadino aveva immaginato che la rimozione del professore sarebbe stata la più comoda perché non ci sono o, meglio, sarebbero consiglieri legati a lui che è stato scelto direttamente dal primo cittadino per gestire l’intricata questione del bilancio. E, invece, non è stato così. Alla fine è venuto fuori abbastanza a sorpresa che l’assessorato di Pica è quello sostenuto, probabilmente, dal maggior numero di consiglieri comunali. Una larga fetta della maggioranza, infatti, ha detto di voler proseguire con il professore nella gestione della delega al bilancio perché lui garantirebbe quella competenza che pochi hanno in una materia comunque ostica come quella delle Finanze. Marino si sta guardando attorno per cercare di trovare soluzioni alternative, ma per lui la strada è molto difficile.

Dora Esposito, Emiliano Casale e Maddalena Corvino sono elette e non possono essere rimosse, Franco De Michele e Mariagiovanna Sparago contano sull’’appoggio di tre consiglieri comunali, Tiziana Petrillo e Alessandro Pontillo su quello di due. Il gioco ad incastri impedisce al sindaco di andare avanti anche perché Iannucci e Antonucci nell’ultima fase si sono irrigiditi sull’argomento così come dimostra la loro assenza dall’ultimo consiglio comunale con tanto di documento politico protocollato con il quale manifestavano la loro insoddisfazione per l’esclusione dalla giunta. Nelle prossime ore si attendono risvolti importanti, dal momento che, tra Puc e scadenze di bilancio risulta difficile pensare che le cose possano continuare a rimanere così. Staremo a vedere...


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