Tutto sicuramente perfettibile potendo disporre di risorse, macchina amministrativa ben organizzata e condivisione politica, elementi che purtroppo sono mancati in questi anni. Un uomo delle istituzioni da solo non può amministrare una città di 18mila abitanti senza una concreta condivisione politica. Il consigliere comunale, espressione della volontà dei cittadini non può essere relegato ad un ruolo marginale, essere unicamente strumento di ratifica delle altrui decisioni, ma ha ricevuto delega per proporre e lavorare nell’interesse della comunità e non di subire gli eventi. Ho apprezzato il gesto del sindaco di essersi dimesso perché due anni sono un tempo sufficiente per rodare la macchina amministrativa e creare uno spirito di gruppo. Mi appello al senso di responsabilità del primo cittadino e di noi consiglieri comunali, affinché si provi almeno ad effettuare un tentativo per superare questo impasse, che sta di fatto gettando nel baratro la città. Auspico ruoli ben definiti per noi consiglieri nell’ambito di un programma politico chiaro e condiviso con il supporto di una giunta espressione della volontà degli elettori. Non c’è più tempo per continuare ad addossarci vicendevolmente responsabilità, azzeriamo tutto, azzeriamo rancori e dissidi, impariamo a comunicare e, nel bene della città, assolviamo al mandato ricevuto dai nostri elettori in alternativa andiamo casa, consapevoli che il fallimento della giunta Centore, è il fallimento di tutti».