14:49:04 A Carinola si può parlare a tutti gli effetti di un caso Go Service. La società che si occupa, meglio dovrebbe occupare, del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani è stata raggiunta nei mesi scorsi da una interdittiva antimafia da parte della prefettura di Napoli (i fatti contestati sono legati a vicende accadute nella provincia partenopea).
Di prassi, quando si verificano episodi del genere, i Comuni provvedono alla rescissione immediata del contratto soprattutto, come nel caso di Carinola, se questi hanno sottoscritto il protocollo di legalità. In questo caso, invece, le cose sono andate diversamente, dal momento che la prefettura di Napoli ha provveduto a nominare dei commissari a cui è toccato il compito di andare a gestire l’azienda. Non solo, proprio per la presenza dei commissari, in attesa che venga espletato il nuovo bando di gara, il sindaco di Carinola si è visto costretto a prorogare il servizio anche dopo la scadenza dell’appalto del mese scorso. Sin qui gli aspetti burocratici che, poco importano ai cittadini se non fossero legati ad un fatto strettamente pratico: il Comune di Carinola si presenta come una vera e propria pattumiera. I lavoratori, infatti, non percepiscono lo stipendio a causa di un’esposizione di un milione di euro circa dell’azienda e non svolgono il servizio. Il sindaco Antonio Russo, per cercare di superare questa situazione di emergenza, ha scritto una lettera durissima indirizzata sia ai commissari della Go Service, sia alla prefettura di Napoli che ai carabinieri di Carinola per denunciare tutte le inadempienze e annunciare provvedimenti drastici nei confronti della ditta. Russo ha chiesto che venga riattivato il servizio di raccolta dei rifiuti ad horas. In più il primo cittadino vuole conoscere i tempi necessari a completare la pulizia della città. Nel caso in cui la Go Service dovesse persistere nel non effettuare la raccolta, Russo non esiterà a rivolgersi ad una seconda ditta, addebitando proprio alla Go Service i costi così come prevede il capitolato. Inoltre, il primo cittadino sanzionerà la ditta per le inadempienze sin qui riscontrate. I cittadini, da parte loro sono esasperati e, sui social, manifestano tutta la loro rabbia per una situazione al limite dell’insostenibile.
