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19:23:47 MARCIANISE. Nella tarda serata di ieri, 13 giugno, al termine di un prolungato inseguimento protrattosi per oltre 20 minuti tra i comuni di Capodrise e Marcianise, la Polizia di Stato di Caserta arrestava in flagranza di reato, per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, Vincenzo Acciaro, 29 anni, residente a Marcianis, con precedenti di polizia specifici e per uso personale di stupefacenti.

 

In particolare, poco dopo le 23.00, l’equipaggio della “Volante” del Commissariato di P.S. di Marcianise, in via S. Croce a Capodrise, intimava l’alt al conducente di una vettura Peugeot 308, poi identificato nell’Acciaro, che procedeva inspiegabilmente con i fari spenti ma questi, disattendendo l’ordine, innestava la marcia e si dava alla fuga a sostenuta velocità, innescando così un inseguimento che si prolungava per oltre venti minuti tra le vie di Capodrise e Marcianise. Il sospetto, infatti, incurante dei segnali sonori e luminosi della polizia percorreva a folle velocità, ed in alcuni casi anche contromano, Via Acconcia, Via Santa Maria degli Angeli e vai Kennedy di Capodrise e poi le vie Gaglione, Novelli e Marte a Marcianise per poi ritornare in Capodrise alla Via Ponteselice fino a Musicile. Durante la folle corsa, Acciaro sfiorava più volte i passanti che incrociava, ed in particolare un piccolo gruppo di giovani ciclisti terrorizzati. Nel frattempo, in ausilio alla volante di Marcianise era stata inviata una seconda pattuglia dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura di Caserta che intercettava frontalmente il fuggitivo all’altezza dei cimiteri di Recale e Capodrise, il cui autista però era costretto ad una brusca sterzata per evitare un violento impatto poiché Acciaro non desisteva dalla sua assurda corsa, incalzato dalla pattuglia di Marcianise, che veniva ripetutamente fatto oggetto di tentativi di speronamento.

In tali concitati frangenti, il capo equipaggio della “volante”, in una zona isolata e lontana da abitazioni, esplodeva anche alcuni colpi di pistola in aria nel tentativo, rimasto vano, di indurre il fuggitivo ad interrompere la fuga che invece proseguiva ancora più spericolata, a ritroso, di nuovo in Capodrise e quindi a Marcianise. Qui, dopo avere percorso via Marte, via S. Merola di Merola e vai Fuccia, giunto in via Narducci, a causa della velocità e di una ulteriore azzardata manovra, Acciaro perdeva il controllo della macchina impattando prima contro una cabina dell’Enel, rimasta distrutta, e poi contro il muro esterno di un’abitazione. A questo punto, gli inseguitori discesi dalla vettura di servizio tentavano di far uscire dall’abitacolo il fuggitivo ma questi, in un estremo tentativo, innestava la retromarcia, impattando contro la “volante”, che rimaneva seriamente danneggiata. Ormai alle strette, il giovane veniva immobilizzato con decisione dai poliziotti, nonostante una ulteriore aggressione con spintoni, calci e pugni. In seguito, gli operanti rinvenivano nell’abitacolo della Peugeot due involucri di cellophane contenente sostanza granuloso, verosimilmente cocaina, per un peso di 1,7 grammi, ed una bottiglietta di plastica trasformata in una “pipa”, inserendo una cannuccia in un foro praticato su lato e ricoprendo il collo con della carta stagnola, sistema che permette di assumere la cocaina fumandola anziché inalandola attraverso il setto nasale. Inoltre, l’ACCIARO veniva sottoposto ad esami clinici presso l’Ospedale di Marcianise per verificare la precedente assunzione di stupefacenti, che risultavamo positivi proprio per la cocaina. Pertanto, Acciaro veniva arrestato per resistenza e lesione a pubblico ufficiale e trattenuto presso le camere di sicurezza del Commissariato di Marcianise in attesa del giudizio direttissimo al termine del quale veniva convalidato l’arresto ed applicata la misura cautelare agli arresti domiciliari poiché il Tribunale di Santa Maria C.V. in composizione monocratica riconosceva l’elevata offensività della concotta del reo, protrattasi per un lungo periodo con assoluto disinteresse dell’incolumità dei poliziotti e dei passanti, essendo stato elevato il pericolo di innescare un incidente mortale, riconoscendo altresì il forte rischio di recidiva da parte dell’Acciaro già gravato da precedenti specifici e, quindi, avendo manifestato una personalità estremamente negativa, la cui attitudine delinquenziale risultava incrementata dal consumo di cocaina. La decisione nel merito veniva invece rinviata all’udienza fissata per il 20 luglio prossimo.


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