18:01:25 MARCIANISE. Esattamente tra una settimana (il 12 aprile) scadranno i termini entro i quali il sindaco Antonello Velardi dovrà ritirare le dimissioni, presentate in seguito alle elezioni Politiche dello scorso 4 marzo, che hanno rappresentato una vera e propria debacle per il Pd e tutto il centrosinistra.
In questi giorni, in città sono circolate voci circa un ripensamento da parte del primo cittadino, avvalorate anche da alcuni suoi atteggiamenti, sicuramente più distensivi rispetto a quelli assunti nella fase precedente alle dimissioni.
Per cercare di capire quello che sta succedendo a Marcianise in queste ore turbolente, abbiamo contattato il segretario cittadino di ‘Campania libera’ Alessandro Tartaglione, il quale ha affermato: «Il sindaco Velardi, negli ultimi giorni, ha iniziato a scrivere nuovamente sul suo diario, strumento che ha sempre utilizzato per dialogare con i cittadini, e lo ha fatto per ringraziare tutti coloro che hanno voluto ed hanno partecipato al sit in organizzato per convincerlo a ritirare le dimissioni. Inoltre, sembra evidente che le tensioni degli ultimi giorni, finalmente si stiano placando. Questi sono tutti elementi che mi portano a pensare ad una felice risoluzione della questione. C’è la volontà comune di riconciliare tutto, di sedare gli screzi tra Velardi e i consiglieri di maggioranza e di ricominciare con nuovo slancio l’attività amministrativa, dopo questo ‘pit stop’, così come mi piace definirlo. La posizione di ‘Campania libera’ non cambia; siamo per una riforma culturale della politica, di sostegno a Velardi e pronti a dialogare per il futuro della nostra città. Spero che in questa fase prevalga il senso di responsabilità; dopo appena 18 mesi dalle elezioni, penso che il sindaco non può declinare l’invito che gli è arrivato dai cittadini e dai partiti che hanno appoggiato la sua candidatura nel 2016 e lo hanno portato alla vittoria. Un uomo solo al comando può tagliare solo il traguardo; per trionfare c’è la necessità di fare squadra. E’ questo il momento di cambiare e di far emergere il senso di appartenenza a questa terra».