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13:25:30 CASERTA. Da un lato l’affermazione della questione industriale, intesa nella sua accezione più larga, come questione nazionale ed europea. Dall’altro un piano di sviluppo economico per il Paese dove non solo si dice cosa va fatto, ma anche come, con quali risorse e con quali effetti sull’occupazione, la crescita, il debito pubblico e l’export.

È questa, in estrema sintesi, l’eredità delle Assise Generali, l’assemblea di Confindustria che si è tenuta a Verona il 16 febbraio scorso. Una convention che ha visto la partecipazione di una nutrita delegazione casertana, formata da oltre cinquanta aziende, guidata dal presidente di Confindustria Caserta Gianluigi Traettino.  

«Abbiamo presentato un piano che dà al Paese la possibilità di affrontare problemi con razionalità. - spiega Traettino - Da Verona torniamo con un messaggio chiaro che presentiamo al mondo politico per aiutare il Paese ad essere sempre più protagonista».

Messaggio che Confindustria Caserta ha veicolato ai candidati al Parlamento incontrandone delegazioni nella settimana appena trascorsa. «Ai candidati al Parlamento del nostro territorio – prosegue il presidente di Confindustria Caserta – abbiamo presentato la nostra visione del Paese, concretizzandola attraverso un piano di intervento della durata di una legislatura».

1,8 MILIONI DI OCCUPATI IN PIÙ

In base alle azioni previste da Confindustria è possibile ottenere nell’arco di cinque anni oltre 1,8 milioni di occupati in più, una riduzione di più di 20 punti del rapporto tra debito pubblico e PIL, una crescita cumulata del PIL reale vicino a 12 punti percentuale e una crescita dell’export consistentemente superiore alla domanda mondiale. Le azioni sono determinanti per far compiere al Paese quel salto di scala e di efficienza nei risultati che consente di passare dall’inversione di tendenza a una vera e propria ripresa con ricadute apprezzabili e visibili come nel caso dell’occupazione dove più di 800mila nuovi posti di lavoro sono imputabili al piano confindustriale.

RISORSE PER 250 MILIARDI DI EURO

Questi obiettivi possono essere realizzati attraverso il reperimento e l’impiego di 250 miliardi di euro. Fondi che arriverebbero, secondo le stime di Confindustria, dall’Europa (che investirebbe in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione fino a 93 miliardi di euro), dalle imprese stesse, che investirebbero nell’economia reale fino a 38 miliardi di euro, e da azioni sul bilancio pubblico per la parte rimanente.

«Gli interventi che abbiamo condiviso con le forze politiche – continua Traettino – ci porteranno ad avere un Paese più efficiente e semplice, con un fisco che premia chi investe, assume e innova. Un Paese in grado di prevedere gli sviluppi futuri grazie alla scuola e alla formazione di qualità e che sia sostenibile e non un peso per le prossime generazioni. Uno scenario dove gli imprenditori si assumono la responsabilità di innovare e di affacciarsi su nuovi mercati».

Imprese, Europa ed Istituzioni nazionali i tre attori chiamati ad impegnarsi in questo sforzo collettivo per muovere il Paese nella giusta direzione attraverso tre «missioni»: un’Italia che include, attraverso la creazione di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani; un’Italia che cresce, di più e in modo costante; un’Italia che rassicura, con il graduale rientro del debito pubblico.

SUL TAVOLO ZES E LITORALE DOMIZIO

«Le linee di intervento sono state presentate ai candidati del nostro territorio che le hanno condivise . – continua Traettino – Dopo il 4 marzo, siamo pronti a collaborare con chi avrà l’onere di formare un Governo per il rilancio del Paese e in particolar modo della nostra provincia. Dal canto nostro saremo vigili applicando un attento monitoraggio delle attività svolte dai rappresentanti eletti nel Casertano. Una sorta di rating, che utilizzeremo per avviare un nuovo corso fatto di azioni efficaci ed efficienti».

Quattro i temi che, nel corso degli incontri con le delegazioni politiche, sono stati sottolineati con vigore: le nascenti Zone economiche speciali e il relativo sviluppo della rete infrastrutturale, una facilitazione dell'accesso al credito delle PMI agevolando, con un’apposita regolamentazione fiscale, le iniziative di mutualità tra imprese come quella già realizzata a Caserta tra le imprese edili e un impegno concreto per il recupero e il rilancio del nostro litorale domizio.

Le Zone economiche speciali hanno come obiettivo quello di attrarre investimenti grazie ai crediti d’imposta e ai tempi più snelli per autorizzazioni e procedure. «Ciò che conta realmente nelle ZES – è il pensiero del presidente di Confindustria Caserta – è la sburocratizzazione dei processi. Dobbiamo ridurre sensibilmente i tempi di realizzazione delle cose che decidiamo di fare. Per questo occorre eliminare gli ostacoli di una burocrazia frenante, le procedure farraginose, i tempi di una giustizia lenta che insieme alle infrastrutture insufficienti restano le note dolenti del nostro territorio».

Meno burocrazia, ma anche più risorse per le PMI, dato che la provincia di Caserta ha il più basso rapporto tra risorse raccolte e risorse impiegate.

«Per questo abbiamo chiesto ai candidati al Parlamento di ‘sposare’ una nostra iniziativa - prosegue il presidente di Confindustria Caserta – un fondo, costituito da versamenti delle aziende, per favorire l’accesso al credito delle imprese di dimensioni minori. Un modello che potrebbe essere implementato grazie ad una regolamentazione che preveda vantaggi fiscali per le aziende che integrano il fondo».

Ultimo, ma non per importanza, il discorso relativo al recupero del litorale domizio: «Il nostro litorale deve diventare un’occasione di sviluppo senza eguali e le scelte politiche degli organismi regionali vanno in questa direzione. – conclude Gianluigi Traettino - Noi imprenditori non giudichiamo la politica, ma valuteremo in modo rigoroso le politiche messe in campo per dare una risposta alle esigenze sempre più pressanti del nostro territorio».


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