22:53:45 CASERTA. Il 30 Gennaio era uno dei giorni definiti "critici" per quanto riguarda la situazione del passaggio di proprietà del Basket Venafro.
Il cosiddetto "closing" sembra esserci stato, nello stesso giorno, proprio nella cittadina molisana.
Antonello Nevola, che rappresenta il gruppo di imprenditori che sta dietro questa operazione, ha incontrato i vertici della società venafrina e ha chiuso l'operazione, quindi possiamo ufficializzare che dal prossimo mese di Giugno, a Caserta, riavremo una società cestistica a tutti gli effetti, che di base partirà dalla serie B (che l'attuale Basket Venafro sta cercando di conservare sul campo, e con ottimi risultati, visto che da quando c'è stato questo insediamento sono arrivate ben 4 vittorie consecutive, contro Battipaglia, Cagliari, Scauri ed Isernia, con la squadra che, attualmente, occupa il 13° posto in classifica, nel girone D della serie B, con 14 punti frutto di 7 vittorie e 14 sconfitte), ma che lancia un occhio più che interessato a quello che succede al piano di sopra, perchè è chiara la voglia e la certezza di voler prelevare un titolo di A2, magari scambiandolo con qualche società.
Avevamo parlato di Ferrara come prima ipotesi, ma anche altre società non sembrano navigare in buone acque e potrebbero essere disposte a cedere il proprio titolo.
Il quadro sembra essere chiaro, ma qualche ombra permane imperterrita: chi c'è dietro questa operazione?
Chi sono questi imprenditori rappresentati da Nevola? Tutti ci aspettavamo che, lo scorso 30 Gennaio, avremmo conosciuto nomi, volti e attività di questi signori che si stanno impegnando a riportare la palla a spicchi all'ombra della Reggia.
Invece niente di tutto ciò, quindi si naviga al buio, sappiamo che il "closing" c'è stato, sappiamo che il basket ritorna a Caserta dopo un anno di assenza forzatissima, ma non sappiamo chi, in parole povere, ci sta mettendo il “grano” per far si che il progetto vada avanti.
In più c'è sempre in piedi l'annosa questione Palamaggiò: a fine Gennaio si era appreso che l'impianto dei 100 giorni non sarebbe stato assegnato ad una società facente capo a Raffaele Iavazzi ma che, al contrario, sarebbe ancora nelle mani della Provincia che, da parte sua, non ha mai prodotto documenti ufficiali per rinunciare alla gestione della struttura.
Riavvolgiamo il nastro anche di questa vicenda: nel Giugno del 2017 il Giudice Delegato Gian Paolo Scoppa convocò alcuni soggetti (Consorzio Laboratorio per Caserta, LTP Eventi e Juvecaserta) per trovare qualcuno che prendesse in gestione il Palamaggiò, tanto che vennero formalizzate anche delle offerte, la più soddisfacente delle quali fu ritenuta proprio quella di Iavazzi (circa 80.000€ totali per due anni).
Se davvero la Provincia non avesse mai rinunciato alla struttura, a che titolo un Giudice della Repubblica Italiana avrebbe convocato tali soggetti attendendo che formulassero delle offerte? Dalla Provincia affermano che non vi è più alcun collegamento tra l'Ente provinciale e il palazzo dello sport di Pezza delle Noci.
Inoltre sembra che l'accordo economico tra il curatore del Palamaggiò, l'Avvocato Trotta, e Raffaele Iavazzi, pur essendo stato trovato, non sia poi mai stato formalizzato.
Da qui nascono domande e perplessità legittime chi ha davvero la gestione dell'impianto?
A che titolo lo utilizza chi al momento svolge delle attività nella struttura, ovvero le giovanili della JC Academy?
Cosa accadrebbe se, malauguratamente, dovessero esserci dei danni arrecati alla struttura o, peggio ancora, uno dei ragazzi che ci si allenano andasse incontro ad un butto infortunio? Di chi sarebbe la responsabilità?
Tante domande e tante perplessità, che ancora attendono delle risposte che stentano ad arrivare.
Francesco Padula
