22:26:02 CASERTA. Onorevole Graziano lei presidente del Pd Campania e consigliere regionale. Ci spiega perché si è candidato?
«Ho dato la mia disponibilità al partito ed è stato riconosciuto il mio impegno sul territorio e in Consiglio Regionale. Inoltre, la mia candidatura è il simbolo del garantismo del Partito democratico guidato da Matteo Renzi».
Cosa intende.
«Si ricorderà che ho ottenuto ben due archiviazioni dopo il coinvolgimento in un’inchiesta della Dda. Al momento dell’avviso di garanzia ci fu un clamore mediatico esagerato. Fui condannato a mezzo stampa e da una determinata parte politica, il Movimento 5 Stelle. I pentastellati sono molto bravi ad essere inflessibile se gli indagati sono in altri partiti ma indulgenti quando le indagini coinvolgono sé stessi. Ringrazio Renzi per aver riaffermato con forza, a partire dal mio caso e da altri molto simili, che l’avviso di garanzia non è una condanna».
Cosa pensa dei sondaggi dell’ultimo periodo?
«Sempre più spesso il risultato elettorale è determinato dagli indecisi che scelgono solo alla fine della campagna elettorale per chi votare. Io credo che il Pd sia pienamente in corsa per avere il primo gruppo parlamentare della legislatura e ciò grazie a candidati del territorio che vinceranno nei collegi».
Territorio, appunto. Come giudica la squadra messa in campo dal Partito democratico in Provincia di Caserta? Pd finalmente unito?
«Credo sia stata messa in campo la squadra più competitiva. Alla Camera ad Aversa candidiamo un sindaco donna, Annamaria Dell’Aprovitola, il cui nome è stato espresso da un’assemblea di amministratori locali, a Caserta il vicesindaco di Marcianise Angela Letizia e a Santa Maria Capua Vetere Gennaro Oliviero; al Senato c’è Nicola Caputo. Nei listini, oltre me, ci sono Camilla Sgambato e Elena Caterino. E’ una rosa altamente rappresentativa dei territori. Si pensi ad esempio che Dell’Aprovitola sfida Pina Castiello che oltre a non essere dell’agro aversano rappresenta la Lega di Salvini. Sono sicuro che i miei concittadini rifiuteranno questa invasione».
Dovete però fare i conti con un giudizio molto severo dell’elettorato, almeno a leggere le intenzioni di voto. Perché il Pd e Renzi sono così penalizzati?
«Chi governa è sempre penalizzato. Si aggiunga che sono state fatte tante riforme fondamentali per far ripartire il paese ma si è parlato molto di più di alcuni provvedimenti che hanno portato a fratture dolorose, soprattutto con il sindacato. Penso al Jobs Act e alla Buona scuola. Riforme percepite malissimo dalla popolazione ma che hanno dato grandi benefici. I governi Renzi e Gentiloni hanno anche ridotto la tassazione, si pensi all’abolizione dell’imu sulla prima casa e di quella agricola, agli 80 euro, fino al reddito di inclusione. Inoltre nel paese ci sono molti più diritti. Si è fatto tanto ma non lo si è spiegato bene. Proveremo a farlo in queta campagna elettorale».
Quali provvedimenti hanno inciso di più sul territorio e cosa avete in programma?
«Innanzitutto dobbiamo continuare a fronteggiare l’emergenza ambientale perché è il freno principale allo sviluppo. Caserta, secondo alcuni indicatori presentati dalla Camera di Commercio, ha mostrato grande vitalità in termini di sviluppo, adesso bisogna migliorare il contesto circostante per tornare ad essere realmente Terra di lavoro e di eccellenzes. Il Pd ha preso questi impegni, altri invece vogliono togliere ai poveri per dare ai ricchi».
Perché dunque votare il Pd?
«Perché vogliamo continuare a portare avanti le riforme necessarie a stabilizzare la crescita economica evitando al paese un pericoloso ritorno al passato o un salto nel buio con i cinque stelle».
