15:21:42 CERVINO. La sera di mercoledì 17 gennaio, presso la Parrocchia “S. Maria delle Grazie”, è stato celebrato il trigesimo della scomparsa di don Alfonso Iaderosa, parroco dal lungo ministero tra i suoi concittadini, venuto a mancare il 17 dicembre 2017.
La comunità, legata e affezionata alla figura del sacerdote che ha segnato un pezzo di storia nella vita di molti e della città, ha partecipato in buon numero alla Celebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo di Acerra, Mons. Antonio Di Donna con la presenza del vescovo emerito, Mons. Giovanni Rinaldi. Presenti anche i parroci, i religiosi, i familiari.
Nell’omelia Di Donna ha osservato: “don Alfonso si è identificato di fatto con il popolo di Cervino, con lui va via un pezzo di storia di questo paese… ha avuto il vantaggio di una lunga fedeltà, di un ministero continuo in una stessa comunità.” Il presule parlando della disponibilità di don Alfonso tra la sua gente, del suo servizio per i giovani e le famiglie, della sua partecipazione alla vita comunitaria attraverso umili strumenti ha affermato: “Lo vogliamo ricordare così: vicino e pronto a consolare, confortare e guarire!”. Il vescovo ha poi invitato a “ricordare e non cancellare ciò che una vita come quella di don Alfonso ha segnato in questo territorio e in questa città e a ringraziare il Signore per averlo dato per tanto, lunghissimo tempo alla comunità”. Don Alfonso Iaderosa nasce il 29 dicembre 1925. Viene ordinato sacerdote il 3 giugno 1950. Come suo primissimo incarico egli fu Prefetto al Seminario di Acerra. Ma subito, nel 1953 il vescovo Capasso gli affidò la Parrocchia di Cervino. Qui rimase fino all’ agosto 2009. In questo anno egli compì la scelta saggia e ponderata di seguire la comunità da lontano essendo avanti negli anni e visse 8 anni da parroco emerito. Negli anni del Seminario ad Acerra fu uno studente brillante, si laureò in teologia. Intraprese da ragazzo gli studi per diventare sacerdote avendo maturato la sua vocazione in tenera età. Dalla comunità ancora ricordato con stima e affetto, visse servendo i giovani, i malati, le famiglie. Sempre disponibile e pronto a portare conforto attraverso i Sacramenti e la Parola del Vangelo. Dotato di una vasta cultura era stimato dal vescovo emerito, don Riboldi con il quale era in comunione. Un legame rafforzato dal “debole” e dall’amore per Cervino che li accumunava. Sua prerogativa fu stare tra la gente e anche negli anni del ritiro diede il suo umile contributo alla comunità. Con don Alfonso Iaderosa si chiude un capitolo della storia della comunità cervinese.