SAN PRISCO. A tenere banco a San Prisco è la vicenda dell’interdittiva antimafia che ha colpito la società impegnata nel servizio di raccolta rifiuti. I rappresentanti del gruppo consiliare ‘LiberaMente Insieme’, nella mattinata di ieri, hanno protocollato un documento indirizzato al sindaco Domenico D’Angelo.
«I consiglieri comunali del gruppo ‘LiberaMente Insieme’ Salvatore Abbate, Annalia Curatolo, Filomena Di Felice, Matrona Libertino, Rosaria Pasquariello – si legge - sentono la necessità di ricordare al sindaco che essi sono rappresentativi di una considerevole quota di elettorato, elettorato che ha contribuito sostanzialmente alla sua elezione alla carica di sindaco di questa città. Pertanto, per il rispetto dovuto a questi elettori, essi ritengono corretto che lei dia seguito alle note interlocutorie che il gruppo a lei indirizza. Tanto premesso si sollecita risposta alla nota del 13 luglio 2017, con la quale si chiedeva di conoscere i provvedimenti che codesta amministrazione intendeva porre in essere per interrompere il rapporto contrattuale con la ditta Go Service Scarl, che invece ancora opera, in regime di proroga, sul territorio comunale per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, nonostante colpita da interdittiva antimafia emessa dal prefetto Napoli Carmela Pagano all’inizio di luglio. Sicuramente è noto a lei che l’interdittiva antimafia è l’atto amministrativo inflitto dalle prefetture, che permette alle amministrazioni pubbliche di interrompere immediatamente qualsiasi rapporto contrattuale con imprese che presentano un pericolo di infiltrazioni mafiose. Ci è pertanto difficile comprendere le motivazioni che invece portano lei e i suoi amministratori a continuare tale rapporto. Questo paese non ha mai avuto la cultura dell’illegalità e sarebbe insopportabile per ogni onesto contribuente di San Prisco sapere che, per scelte inopportune, fossero anche dovute alla sola incapacità a gestire correttamente una situazione decisamente delicata, il pagamento della Tari, oltretutto ingiustamente e ingiustificabilmente aumentata di oltre il 20% dovesse essere destinato ad una ditta sospettata di infiltrazioni camorristiche, anche se per un’attività comunque prestata, che in ogni caso giudicata insufficiente in quanto carente di servizi essenziali. La salvaguardia dell’immagine onesta del proprio paese dovrebbe essere attività primaria di ogni sindaco, e noi del gruppo ‘Liberamente Insieme’ chiediamo a nome e per conto delle persone per bene di questa citta che lei ci tolga dall’imbarazzo di avere operante sul nostro territorio una ditta colpita da interdittiva antimafia, sospettata quindi di rapporti con la malavita organizzata. Chiediamo, anche, di far conoscere a noi e all’intera cittadinanza i risultati, qualora pervenuti, delle analisi effettuate dall’Asl e Arpac a seguito del grave incendio scoppiato nei pressi della località Cava Statuto il mese di luglio, in cui sono bruciati diversi tipologie di rifiuti tossici provocando non pochi danni ambientali. Le chiediamo sindaco di scegliere finalmente di anteporre gli interessi di questo paese a tutti quelli a cui invece sembra dare priorità questa amministrazione».
