CAPUA. Questa mattina, su richiesta del consigliere regionale Luigi Bosco e dei consiglieri comunali del gruppo ‘Campania libera’ di Capua, si è tenuta un’audizione della VI commissione Cultura della Regione Campania per discutere del futuro del Museo Campano di Capua.
In rappresentanza del sindaco Eduardo Centore, è intervenuta Loredana Affinito, capogruppo di ‘Campania libera’, che ha affermato: «Quest’oggi, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, siamo a rivendicare la capuanità del Museo Campano. Metto agli atti della Commissione un estratto risalente al 28 agosto 1872, in cui il Comune di Capua si riserva il dominio utile di Palazzo Antignano, cedendolo in comodato d’uso gratuito alla Provincia per la gestione. Attualmente i sei dipendenti sono retribuiti con fondi regionali per cui verrebbe meno un requisito fondamentale del contratto. Il Comune di Capua, non solo fino ad ora ha di fatto contribuito al mantenimento del Museo, ma è disposto a contribuire al suo ampliamento, dando in comodato d’uso i locali dell’ex Pretura, contigui al Museo. Esistono nel deposito reperti con cui si potrebbero allestire altre due strutture museali. Il Museo deve avere un ruolo di primo piano, fino ad ora è stato un corpo avulso dal resto della città e della provincia, e lontano dai circuiti del turismo culturale. Definiamo chi possa meglio gestire il Museo, investendo in comunicazione e personale qualificato, affinché entri nei circuiti internazionali del turismo culturale e che faccia finalmente da volano di crescita per la nostra città. Attualmente ci sono solo sei dipendenti, che non garantiscono nemmeno l’apertura di tutte le sale».
L’altra consigliera di ‘Campania libera’ Marisa Giacobone ha aggiunto: «Il museo Campano rappresenta una delle tante ricchezze culturali, artistiche che la nostra città ha sul proprio territorio. Museo Campano che negli anni, purtroppo è caduto nel dimenticatoio. Noi amministratori locali e di concerto con l’amministrazione superiori, abbiamo il dovere di intervenire affinché al Museo sia riconsegnata la dignità che merita, affinché non solo sia valorizzato dal punto di vista artistico, culturale ma fare in modo che diventi volano per un circuito turistico regionale e non solo. E’ indispensabile creare le giuste sinergie sul territorio per far in modo che il Museo Campano esca dall’isolamento in cui purtroppo attualmente si trova. Ribadiamo l’impegno politico nel difendere con forza il nostro Museo Campano».
Dall’incontro di questa mattina, come evidenziato dal presidente facente funzioni della Provincia di Caserta Silvio Lavornia, è emerso che l’Ente di Corso Trieste ha chiesto alla Regione solamente un rimborso spese, senza prevedere un programma finanziabile.
A tal proposito, il consigliere del presidente per l’Organizzazione culturale Sebastiano Maffettone ha riferito: «Auspichiamo degli interventi sul breve e lungo periodo. Innanzitutto occorrerà istituire un comitato tecnico-scientifico, che individui le azioni prioritarie da mettere in campo e affronti la questione della scarsa affluenza di pubblico. Bisogna coinvolgere l’università, attraverso i dottorati di azienda e i tirocini, e le associazione con i volontari; in questo modo, si può affrontare il problema della carenza di personale, coinvolgendo giovani competenti e preparati in materia».
