Mercoledì 4 e Giovedì 5 Gennaio torna, al Teatro comunale di Casapulla sito in via E. Fermi n. 20, LA CANTATA DEI PASTORI, messa in scena dalla compagnia Teatrale Il Sipario.
"La prima serata, che ha fatto registrare il tutto esaurito, -osserva il direttore artistico Gianfranco Tecchia- ci ripaga dei sacrifici fatti in questi mesi per la buona riuscita di questa rappresentazione. Abbiamo voluto fortemente che i personaggi de La cantata dei pastori riprendessero vita e forma sul palco del Teatro comunale di Casapulla, un dono che l'Associazione Orizzonti ha voluto fare all'intera cittadina ed in particolare a coloro che per anni l'hanno messa in scena nei locali, nei portoni e per le strade della nostra città".
Straordinaria la regia di Enzo Varone che ha restituito a La cantata dei pastori la semplicità dei gesti e delle parole del testo originale, bravissimi tutti gli attori, ognuno nello specifico della propria interpretazione.
Il tutto ha contribuito a creare un'atmosfera magica nella quale la finzione scenica ha finito per diventare lo spiraglio da cui osservare lo scorrere ed il divenire del vissuto reale: fin dall'apertura del sipario, infatti, lo spettatore ha immaginato, grazie alla saggezza profetica del vecchio pastore Armenzio, la nascita nella spelonca di Betlemme del Bambin venuto a fugar il male; è rimasto affascinato dalla tenerezza con la quale il piccolo Benino ha descritto il sogno da lui fatto di quella stessa nascita che vedea mutati la terra in oro ed in smeraldi i prati, e la maestria con la quale il piccoletto, nel contempo, si è preso burla di Razzullo e Sarchiapone con i suoi continui scherzi; ha accompagnato il viaggio di Maria e Giuseppe fatto di perigli ed insidie, ma anche di tanta fede e speranza nella Somma bontade della destra Onnipotente; ha tremato al tuono che è rimbombato dagli abissi all'arrivo di Belfagor, il principe maggiore che abbia l'inferno; ha alzato la spada con l'arcangelo Gabriele contro ciò che di male ordir tenta l'Abisso; ha scandito con risate i dialoghi di Razzullo e Sarchiapone, che hanno colorato la scena di una comicità esilarante fatta di battute semplici ma incisive; ha ammirato dell'arte della caccia l'arco e il dardo trattare con Cidonio e dell'arte della pesca tirar le reti e innescar l'amo con Ruscellio; infine, ha cantato Quanno nascette ninno con i pastori e le pastorelle, per poi prostrarsi ai piedi della Grotta Benedetta e rimirar la luce di speranza e la buona novella annunziata al mondo.
Una rappresentazione da non perdere dunque e come dice sempre il Direttore artistico Gianfranco Tecchia: "Non mancate e ricordate che l'appuntamento con il teatro è un appuntamento con la cultura".
Per i biglietti rivolgersi al Cast Artistico oppure Cartoleria Sopra Le Righe,
Edicola 2G, Caffè in Piazza, Cartolibreria Ape Maia.