19:40:33 19:40:03 Sull’illecita gestione pluriennale dello stadio comunale di Portico e degli altri impianti sportivi è stato escusso questa mattina Alfonso Camorani dal pm Esposito, davanti ai giudici della prima sezione collegio B, vicenda processuale che vede sotto accusa l' ex sindaco Gerardo Massaro, l' allora assessore allo Sport Pierfrancesco Morrone, Antonio Leggiero (padre dell'assessore Pasqua Leggiero) e Giuseppe Gaudiano, titolari dell' associazione sportiva 'Atletico Portico' che ottenne la gestione delle strutture sportive in maniera illecita secondo l'accusa.

Camorani, ex calciatore, era interessato alla gestione del campo e si rivolse al sindaco per ottenere una concessione decennale da rinnovare. Massaro gli rispose che sarebbe stato necessario indire una gara d'appalto, ma nel frattempo si sarebbe potuto rivolgere a Gaudiano che gestiva lo stadio comunale.

Camorani così fece, tanto che fu sancita una fusione con l'Atletico Portico che portò che diede vita alla Scuola calcio Portico Camorani. L'ex calciatore ha però riferito di non essersi mai occupato degli aspetti amministrativi e burocratici, ma di essersi limitato a insegnare calcio e ad allenare i giovani iscritti. L'anno successivo ebbe un'altra opportunità e si trasferì con gli altri istruttori a Marcianise.

Massaro è accusato di avere affidato in maniera diretta e senza corrispettivo di danaro la gestione dello stadio e degli altri impianti privi di agibilità. Leggiero e Gaudiano gestivano una scuola calcio con circa cento iscritti che pagavano all'Atletico Portico 400 euro all' anno, ma le spese vive dello stadio, luce e gas, erano a carico del Comune, con un danno di oltre 15mila euro per la stagione 2014/2015.

Per la stessa vicenda è accusato di falso il comandante della Polizia municipale Pasquale Piccirillo in merito ad un sopralluogo sullo stadio, omettendo di dichiarare la presenza di automezzi della Impresud, la trasformazione di un locale in civile abitazione e il danneggiamento del bocciodromo e la realizzazione di un chiosco per la vendita di bibite. I locali dello studio venivano utilizzati come deposito di materiali vari. Quello dello studio è solo uno dei capi di imputazione del processo che ruota intorno alla lottizzazione della cooperativa Letizia. Il Comune si è costituito parte civile ed è rappresentato dall' avvocato Massimiliano Di Fuccia, gli imputati sono difesi dagli avvocati Raffaele Crisileo, Rocco Trombetti, Enzo Domenico Spina e Renato Jappelli.

Giovanni Maria Mascia