07:51:02 CASERTA. Ieri sera presso le sale cinematografiche Duel Village di Silvestro Marino, è stato presentato il nuovo film in uscita  "Una femmina" alla presenza dell'attrice protagonista Lina Siciliano che ci ha concesso una breve intervista. 

Lina ci racconti un po' di te?

«Sono Lina Siciliano, ho 25 anni, sono nata a Cariati in provincia di Cosenza­­. In seguito mi sono trasferita in città. Ora vivo a Napoli, ho una bellissima famiglia, ho un bimbo, Luca, di appena un anno e spero di poter continuare questa carriera che mi ha permesso veramente tanto».

Come nasce il tuo ruolo di attrice protagonista del film?

«Quasi per caso, mi trovavo a Napoli, mi chiamó un'amica avvisandomi che si svolgevano provini, organizzati dal regista Francesco Costabile che era in cerca di una ragazza con caratteristiche mediterranee e tanto da raccontare. Inizialmente non credevo di poter riuscire, alla fine fui scelta come protagonista del film».

Hai trovato difficoltà nell'interpretare una realtà difficile come quella di Rosa?

«Beh sì! Rosa è un personaggio importante con il compito di urlare la ribellione alla criminalità organizzata. È un po' un messaggio universale, non si ferma solo alle donne calabresi ma a tutte le donne del mondo. Il messaggio è forte, deve arrivare dentro, in ognuno di noi».

Essendo la protagonista del film dal tema importante e forte come questo, cosa ti rimane dentro?

«Mi resta un'esplosione di emozioni perché Rosa ha una responsabilità forte. Inoltre Rosa va contro il suo stesso sangue, la famiglia dovrebbe essere la culla dell'amore, ma purtroppo non per tutti è così. Ognuno di noi può cambiare il destino della propria vita, in ognuno di noi c'è una piccola Rosa».

La condizione sanitaria e le varie regole da seguire come hanno condizionato il tuo lavoro?

«La pandemia non ha reso la situazione facile, ogni giorno per le riprese del film effettuavamo tamponi, la preoccupazione era forte perché il virus fa paura. Abbiamo seguito tutte le regole ma non è stato facile».

Fare l'attrice oggi che funzione ha nel sociale?

«Il cinema insegna ma la pandemia ha reso tutto difficile, io consiglio di andare al cinema, il cinema è cultura, è arte, c'è il bisogno di inoltrare messaggi mediante il cinema. Non solo il mio ma tutti i film insegnano e tramandano messaggi perché anche questo tipo di cultura è fondamentale come lo è sempre stato».

Mi dai un tuo parere sul cinema italiano?

«Io amo il cinema italiano, si apprende guardando altre vite, vivendo emozioni. Si apprende la consapevolezza di tante realtà. Attraverso un film s'impara tanto. Rosa, per esempio, vive in una realtà marcia ma riesce ad uscirne fuori, questo è il suo messaggio a tutte le donne, poter cambiare. Ricordo una frase di un film che vidi tempo fa: 'La creatura più pericolosa del mondo è la donna che sa pensare'- io aggiungerei anche una donna che sa agire può diventare pericolosa e Rosa insegna proprio questo. Ribelliamoci a ciò che non ci piace, messaggio rivolto soprattutto alle donne che non sono esseri fragili ma al contrario sono forti. Concludo consigliando a tutti di andare al cinema perché è arte e cultura che riesce a trasmettere messaggi».

Il film "una femmina" prodotto dalla società del gruppo Mediaset 'medusa' del regista Francesco Costabile, ha vinto il premio al 72esimo festival del cinema a Berlino, tratto da una storia vera. Il tema è la dura realtà che purtroppo alcune persone si trovano senza volerlo, l'appartenenza a famiglie mafiose. Rosa è una ragazza che si ribella ala sua stessa famiglia per cambiare vita ma che porta dentro tanta sofferenza. 

Veronica Viteritti