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Riceviamo e pubblichiamo la lettera al direttore Francesco Marino dell'avvocato Marco Cerreto, dirigente nazionale di Fdi sulla questione Santa Maria Capua Vetere:

 

Gentile Direttore,

mi sono reso conto che per molti colleghi di partito la questione di Santa Maria Capua Vetere è divenuta il tormentone di quest’estate, e viste le reiterate esternazioni di questi ultimi giorni, non posso esimermi , mio malgrado, di esternare un mio giudizio nella speranza di ricondurre la querelle nei confini che merita, utilizzando, pur non essendo notoriamente mio stile, gli organi di stampa, non solo per esprimere la mia solidarietà a Dario Mattucci la cui appartenenza a Fratelli D Italia Alleanza Nazionale non è in discussione, ma anche per fare un po’ di chiarezza, e richiamare chi di dovere a rientrare nei ranghi di una deontologia prammatica che dovrebbe connotare esponenti, figurarsi dirigenti, della medesima “communitas” politica. Sono mesi che l’avv. Giuseppe De Lucia, portavoce cittadino di Fratelli D'Italia, nomina “fiduciaria” ricevuta da Gimmi Cangiano ai tempi della costituente di Fratelli D'Italia, non perde occasione di esternare agli organi di stampa la sua contrarietà alla posizione assunta dal Mattucci che a suo dire, creerebbe nocumento al centro destra, in quanto alleato di un centro sinistra di un amministrazione, quella guidata da Di Muro che rappresenta il “male assoluto”. Ricordo a me stesso che all’epoca delle elezioni amministrative, Dario Mattucci, in forte critica con un centro destra, quello sammaritano guidato da esponenti dell’ex centro sinistra, paradossi tutti casertani, scelse, non appartenendo al PDL, di avviare un progetto civico denominato “Rinnovamento” che si ispirava a rinnovamento generazionale ed identità territoriale e con tale progetto civico si candido’ a Sindaco, all’epoca dei fatti Fratelli D'Italia non esisteva nel panorama politico italiano, i fatti andarono come sapete e Mattucci riveste ancora la carica di Presidente del Consiglio comunale, seconda carica istituzionale di un'amministrazione, che evidentemente Mattucci ha scelto sino ad oggi di appoggiare, ritenendo insieme alla sua comunità di onorare in tal modo il mandato elettorale ricevuto dai cittadini che gli accordarono le preferenze. Solo successivamente nacque il movimento politico Fratelli D'Italia al quale Mattucci aderi’ convintamente anche prima del sottoscritto, tanto che fu inserito nella costituente provinciale, ed oggi riveste il ruolo di componente l’assemblea nazionale del partito. La posizione di Mattuci mi pare molto chiara, appartenenza a Fratelli d'Italia, e azione amministrativa nel pieno rispetto del mandato elettorale nei confronti di un Sindaco, Di Muro ad oggi indipendente, appoggiato si anche dal PD, ma per quale motivo questa dovrebbe essere una colpa per Mattucci?, Non vi e’ nessun atto amministrativo sostenuto da Mattucci che vada contro i valori e i principi dello Statuto di FDI AN. Per quanto attiene De Lucia, non mi pare che egli si fosse schierato alle amministrative con il tanto invocato centro destra, ma addirittura si candidò in una delle liste civiche in appoggio al Sindaco Di Muro, poi non eletto, e anch’egli conflui’, presentato da Mattucci, a Fratelli D'Italia, e mi risulta, che , in piena legittimità, s'intenda, non avviò una guerra santa contro l’amministrazione , anzi tentò varie volte di guadagnarsi anche un posto di assessore in quella giunta, chiedendo allo stesso Mattucci una sponsorizzazione in tal senso. Orbene, mi pare del tutto evidente che nessuno può pensare di condannare politicamente chi tiene fede al suo mandato elettorale, sconfinando se vogliamo da quelli che sono i confini tradizionali di un bipolarismo ormai non più rappresentativo della realtà politica e sociale del nostro paese, del resto fioriscono in Italia tentativi civici spesso ben riusciti rispetto ai quali i partiti tradizionali tentano di puntellarsi. Sul dato interno trovo del tutto legittime le “preoccupazioni” di De Lucia sulle future amministrative, ma esse vanno affrontate nelle sedi competenti, che non sono, non me ne voglia il direttore, le colonne dei giornali, ma gli organi di partito, e lo stile, non può essere quello dell’attacco personale, dell’offesa, e dei toni inquisitori utilizzati da De Lucia nei suoi comunicati, perché non è questo lo stile che ci appartiene, e che puo’ appartenere a componenti dello stesso partito, ma di questo, si occuperanno gli organi competenti per Statuto. Mi meraviglia non poco anche l’esternazione del componete l’esecutivo nazionale Cangiano che gode del mio rispetto e della mia considerazione, di cui sino ad oggi ho apprezzato l’equilibrio e la moderazione, che , nel difendere De Lucia, che ha utilizzato la sua carica come una clava,con una vis roboris irriverente e inaccettabile persino da un avversario politico, figuriamoci da un collega, invoca la carica di portavoce dello stesso legittimandone di fatto i toni utilizzati, entrando in polemica con Presidente provinciale del partito eletto all’unanimità e da egli stesso proposto quale presidente unitario,cheaveva giustamente censurato i toni utilizzati, fingendo di non sapere che è in corso una rivisitazione totale degli assetti apicali del partito, e quindi questa analisi riguarderà anche la città di Santa Maria Capua Vetere, come tutta la provincia, in barba alle rendite di posizioni, che non devono tutelare nessuno a cominciare da chi scrive, tantomeno De Lucia puo’ pensare di aver conseguito la carica di portavoce vincendo un concorso pubblico, sarà a mio avviso interessante interrogare in tal senso gli iscritti al partito sammaritani nel pieno rispetto di un progetto al quale ho aderito due anni fa che invocava a gran voce primarie e partecipazione dal basso. Pertanto, invito tutti i mie amici di partito a rientrare nei comportamenti convenienti ad un organizzazione politica che si rispetti, e a sollevare nelle sedi competenti questioni politiche ed abbandonare velleitari ricerche di visibilità che al di là dell’ effimera soddisfazione dell’io, genera ilarità in chi ci osserva, allontana chi vorrebbe avvicinarsi, e mina la nostra credibilità di partito al quale ho aderito con numerosi amici nella convinzione di poter dare un fattivo contributo per la “ri” costruzione di una grande destra, partecipativa, moderna,forte e vincente, quest’orizzonte ovviamente non puo’ essere compatibile con comportamenti ormai diffusi, dallo stile e dalle forme inaccetabili che hanno riguardato troppo spesso sino ad oggi esponenti del nostro partito.

Marco Cerreto

Componente la Direzione Nazionale di Fratelli D'Italia Alleanza Nazionale


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