CASERTA. L’inchiesta dei Ros di lunedì ha rappresentato un vero e proprio terremoto per Caserta con gli arresti del sindaco uscente Pio Del Gaudio, quello dell’ex consigliere regionale Angelo Polverino e la richiesta di arresti domiciliari per Carlo Sarro, deputato e coordinatore provinciale di Forza Italia, oltre ad imprenditori e uomini delle forze dell’ordine.
Senza lasciarci prendere dalla smania giustizialista che ha pervaso la città in queste ore, è innegabile però che non si può girare il capo dall’altra parte e fare finta di nulla.
L’attenzione non va posta tanto sulle posizioni personali, quelle saranno i magistrati a chiarirle, quanto su un sistema di città che viene fuori. Sia che i protagonisti dell’inchiesta siano colpevoli che innocenti, immaginare che personaggi estranei alla vita politica ed amministrativa di un ente possano in qualche maniera, solo immaginare di interferire sulle scelte, è un qualche cosa che ha svilito l’immagine di una città che, ormai da tempo, sconta un deficit di credibilità. Dire casertano equivale fuori dai confini di Terra di Lavoro, è diventato dire delinquente, camorrista. Questo non va bene.
La politica deve interrogarsi su questo e deve mettere in campo delle soluzioni che non possono essere un banale ripiegarsi su stessi, proponendo ad un gruppo dirigente un altro gruppo dirigente.
Il fatto che ci siano delle oligarchie collegate tra loro che controllino, enti importanti come l’ospedale di Caserta dove, le eccellenze in campo medico sono state azzerate agli occhi dell’opinione pubblica da questioni che non hanno nulla a che vedere con le loro capacità professionali, danneggia enormemente la città.
Il senso di sfiducia complessivo che pervade i casertani può essere superato solo con un’iniezione di credibilità agli occhi del resto del paese e del mondo che può arrivare coinvolgendo gli ambasciatori della casertanità che brillano in tutti i campi, ma che, proprio a causa di un sistema città marcio, non riescono ad avere un effetto traino su Terra di Lavoro. E, allora, in vista delle prossime amministrative CasertaFocus propone la sua giunta che dovrà rimanere in campo per due anni, con il solo ed unico obiettivo di ridare credibilità alla città.
Non ci proponiamo di sostenere questa o quella campana, di selezionare una parte piuttosto che un’altra, il compito di terizietà che ci siamo dati non sarà derogato nemmeno in questa circostanza.
Al contrario, guardiamo a delle persone che, a prescindere possono ricoprire il ruolo che diamo loro sia che vinca la fazione rossa, sia che vinca quella bianca che quella nera perché hanno una caratura internazionale talmente elevata che non si possono confondere nel ciarpame che sino ad oggi ha condizionato questo territorio. La sfida è quella di dire accettare a prescindere una giunta prima del voto che sia in carico e che, quindi possa cominciare a lavorare anche prima della campagna elettorale senza conoscere il risultato del voto.
Per far tornare Caserta una città normale, c’è bisogno di Nando Gentile come assessore allo sport. Gentile, campione indimenticato della Juvecaserta scudettata ha portato in alto il nome della città sia in Italia che all’estero dove ha brillato in Grecia da atleta distinguendosi sempre per correttezza e lealtà sportiva.
Assessore al merketing territoriale, invece, deve essere Roberto Saviano, scrittore impegnato e autore del romanzo Gomorra, ex studente del liceo scientifico Diaz che ha accettato di vivere sotto scorta pur di mettersi contro la criminalità organizzata.
Delegato ai grandi eventi, invece, deve essere Tony Servillo, premio Oscar con la Grande bellezza al quale bisogna chiedere di restituire alla città della Reggia quel fascino che ha ormai perso per colpa di chi non l’ha saputa rispettare. Al bilancio, invece, per superare le stagioni del dissesto, Silvia Ardagna, autrice di un saggio che ha rappresentato la bibbia del governo di David Cameron in Inghilterra nel campo delle politiche economiche. Certamente, lei, qualche suggerimento per superare gli anni bui del dissesto al capoluogo li può dare. Nome meno altisonante, ma, sicuramente altrettanto di profilo assoluto, è quello di Raffaele Lauria, storico presidente del Wwf. Per lui, manco a dirlo, la delega all’ambiente. Mentore dell’oasi del Wwf, sicuramente, sarà capace di dare dei suggerimenti su raccolta differenziata, impiantisca e bonifiche. Alla giunta che propone CasertaFocus, ovviamente, non si può demandare il compito di risolvere il piccolo problema legato alla quotidianeità. Nei due anni, prima di riprendere una gestione “regolare” da loro ci si dovrà aspettare interventi tesi ad accrescere l’immagine della città, a loro toccherà, come si diceva un tempo “volare alto”, mentre al resto della macchina comunale spetterà la pianificazione giornaliera. Se qualcuno accettasse di proporre un modello del genere di governo la città otterrebbe benefici enormi e la possibilità di poter rimettersi al passo con gli altri territori. Nei momenti straordinari c’è bisogno di soluzioni straordinarie. Noi abbiamo la nostra. Vediamo chi sarà capace a fare di meglio... Buona politica a tutti e forza Caserta.
