Un prodotto del nostro territorio Presidio Slow Food e il suo produttore, il fiduciario della Condotta Slow Food di appartenenza, saranno gli ospiti d'onore della cena del venerdì a Palazzo Lanza, divenendo il motivo, l'interesse, l'argomento di discussione della serata.

Cenando tutti allegramente allo stesso tavolo, conosciamo prodotti, vini e persone. 
A fare da anfitrione la giornalista Mariamichela Formisano.

Saranno con noi questa sera:
Antonietta Melillo produttrice Cipolla Alifana
Domenico Gaudio Fiduciario Condotta Slow Food Matese
Manfredo Fossa Responsabile Slow Food del Presidio Cipolla Alifana

Un viaggio enogastronomico nella nostra Campania Felix protagonista assoluta della cena curata da Gabriele Fusco cuoco dell’Ex Libris di Palazzo Lanza, ai cui piatti la sommelier Mariateresa Lanza abbinerà un vino. 

Venerdì 26 febbraio ore 21.30 Ex Libris

La cipolla di Alife
La cipolla di Alife prende il nome dal comune omonimo, cuore della fertile pianura alifana, nel Casertano.
La sua coltivazione è antichissima. Secondo una leggenda sarebbe iniziata addirittura nel periodo della dominazione romana: si racconta che i gladiatori fossero soliti strofinarsi il corpo con le cipolle per rassodare i muscoli. Mutati i dominatori (nel Medioevo la pianura alifana è stata invasa dai Longobardi), la cipolla non ha perso la sua importanza: era usata per pagare gli affitti o, spesso, era portata in dono. Considerata un ottimo analgesico contro il mal di testa, era usata per curare i morsi dei serpenti e, addirittura, per contrastare la perdita di capelli. Lo storia di questa cipolla è poi proseguita nei secoli, arrivando fino alla fine del Novecento. Nel 1980, circa 30 grandi coltivatori producevano 60 quintali di cipolle ciascuno, che erano acquistate da venditori in arrivo da Napoli e da Roma per poi essere distribuite sul mercato nazionale. Negli ultimi anni, tempo, però, la tradizione si è quasi persa: oggi, conservano la cipolla di Alife soltanto alcune piccole aziende a conduzione familiare.
La cipolla di Alife ha bulbo poco schiacciato e buccia di colore rosso ramato vivace. Tradizionalmente si semina ad agosto, si trapianta tra gennaio e marzo e si raccoglie a mano tra luglio e agosto per essere confezionata in trecce, le cosiddette ‘nserte. Ha sapore dolce, sapido, mai pungente e si distingue, da sempre, per la sua delicatezza. Durante la Fiera Campionaria Internazionale di Milano del 1930 è stata presentata dall’agricoltore casertano Luigi Sasso e ha ricevuto un diploma di merito “per la sua bontà’’.
La cipolla di Alife si mangia cruda (in insalate), come ingrediente di frittate oppure messa in agrodolce.

Antipasto
“Mezzocannone” di pasta fillo con ripieno di verza, maiale, mozzarella, mela e cipolla alifana in agrodolce.
Primo
Risotto vialone nano con olive nere e polvere di cappero disidratato
Secondo
Coniglio ripieno di patate al tartufo e cipolla alifana in agrodolce caramellata
Dolce
Tortino di pera e cioccolato su crema inglese
Vino

Tenuta Adolfo Spada, Galluccio Bianco, 2014
Tenuta Adolfo Spada, Galluccio Rosso, 2013
Antipasto, primo secondo, dolce, vino euro 25.00
Sconto del 10% ai soci Slow Food e ai soci Touring Club
Info e prenotazioni
Ex Libris 0823622924
Giuseppe Bellone 3389993220