Il santuario di San Francesco e Sant’Antonio di Cava de’ Tirreni “nasconde” una tradizione religiosa assai particolare.

 

Parliamo del “Lancio del Botafumeiro”, che ogni 13 del mese, al termine della messa vespertina e della processione con la reliquia di Sant’Antonio, richiama centinaia di fedeli da ogni parte d’Italia.

Era il 2010, quando padre Luigi, uno dei due frati francescani che ancora abitano il convento adiacente il santuario, durante un viaggio a Santiago di Compostela, s’innamorò di quella tradizione e volle trasferirla nella sua città.

La chiesa di San Francesco e Sant’Antonio, risalente al 1500, in seguito al terremoto dell’ottanta, fu quasi totalmente rasa al suolo. La moderna Chiesa fu ricostruita ed inaugurata nel 2009, grazie al vulcanico e determinato frate cavese; ad oggi presenta locali esterni ed interni molto accoglienti e funzionali alle tantissime attività promosse da padre Luigi.

Inutile dire che l’attrazione principale è appunto il Botafumeiro, il cui lancio lascia i visitatori a bocca aperta e con il fiato sospeso, mentre l’incenso si sparge in tutta la navata.

Il Botafumeiro di Cava de’ Tirreni è il più grande incensiere del mondo.

E’ alto 1.60 metri, pesante 70 più 13 chili tra carbone e incenso, di rame cesellato bagnato nell’argento, viene legato dal suo grande anello ad una enorme corda che scende da una carrucola fissata al centro del soffitto della navata del santuario, oscilla ad una velocità di 80 chilometri orari.

 

Il lancio fa riferimento al versetto del Salmo 141 di Davide che recita: ”Signore, a te grido, accorri in mio aiuto; ascolta la mia voce quanto t’invoco: Come incenso salga a te la mia preghiera, le mie mani alzate come sacrificio della sera”.
Abbiamo seguito tutta la fase preparatoria al lancio e la raccontiamo attraverso le foto.

Francesco Trepiccione