“Suo figlio è plusdotato”. I genitori che sentono pronunciare da uno specialista queste parole si trovano spesso spaesati: da un lato orgogliosi del fatto che il proprio bambino abbia un’intelligenza superiore al comune, dall’altro dubbiosi su come affrontare questa situazione.

La plusdotazione cognitiva infatti è sicuramente un dono, ma può rivelarsi anche un problema se non viene gestita nel modo giusto. Questo perché i bambini plusdotati hanno bisogno di continui stimoli, sia a casa che a scuola, altrimenti rischiano di annoiarsi, perdere interesse e sentirsi continuamente insoddisfatti. 

Sul blog di GoStudent, la rinomata piattaforma di ripetizioni online, abbiamo trovato degli interessanti approfondimenti su questo argomento, che possono rivelarsi preziosi per i genitori di un bambino plusdotato. Vediamo allora alcuni consigli utili per affrontare questa situazione. 

Plusdotazione cognitiva: il ruolo della scuola

Innanzitutto, è bene precisare che i genitori non dovrebbero mai sentirsi soli nel gestire un figlio con plusdotazione cognitiva. Al contrario, è fondamentale che parlino con gli insegnanti in modo che il bambino possa trovare i giusti stimoli prima di tutto a scuola. D’altronde, non esistono istituti appositi per studenti plusdotati ed è anche giusto che sia così, perché se è vero che le loro capacità devono essere valorizzate, è altrettanto vero che non devono sentirsi diversi dai loro coetanei. 

Nonostante ciò, sono molteplici le soluzioni che possono essere adottate a scuola per i bambini con plusdotazione cognitiva. Innanzitutto, si dovrebbe pensare ad un percorso didattico personalizzato, che preveda obiettivi di apprendimento differenti rispetto ai compagni di classe e compiti a casa più complessi. Spesso ai bambini plusdotati viene data la possibilità di frequentare alcune ore di lezione in una classe di livello superiore, proprio per evitare che perdano la motivazione. La scuola dunque può fare molto e parlarne con gli insegnanti è sicuramente il primo passo per gestire la situazione al meglio. 

Come gestire a casa un bambino plusdotato

Se la scuola ha un ruolo fondamentale, non ci si deve dimenticare che un bambino plusdotato deve ricevere i giusti stimoli anche nel tempo libero, quando è a casa. I genitori dunque dovrebbero sempre preoccuparsi di trovare qualche attività interessante per il proprio figlio specialmente peri occupare i momenti morti, quelli in cui il bambino si dimostra visibilmente privo di stimoli. 

Le attività che si possono fare a casa d’altronde sono moltissime: delle ricerche su argomenti che lo appassionano, dei lavoretti manuali, delle gite educative al museo e tanto altro. Si può anche coinvolgere il proprio figlio in attività quotidiane: chiedergli aiuto nel preparare qualche ricetta culinaria, spronarlo a cercare informazioni in merito a notizie di attualità e via dicendo. 

Non dimentichiamo infine che anche i bambini plusdotati hanno bisogno del loro spazio: non occorre riempire ogni secondo del loro tempo libero con attività. Devono anche essere in grado di trovare in autonomia i giusti stimoli per non annoiarsi, quindi è giusto che in alcuni momenti siano lasciati da soli, liberi di giocare con i coetanei.