18:12:45 CASERTA. Uno dei nodi da sciogliere all’interno del rione Acquaviva è certamente la villa comunale di via Avellino.

Lo spazio è attualmente chiuso dopo la sentenza che impone al Comune di poterla aprire solo se in presenza di un guardiano, operazione che, per le note ragioni di cassa l’ente non è in grado di portare avanti.

I residenti chiaramente vorrebbero usufruire di quello spazio e la stessa amministrazione sarebbe ben lieta di concederlo alla cittadinanza, ma di fronte ai deliberati della magistratura c’è poco da fare...

Il promotore del ricorso che ha portato alla sentenza, infatti, quando il Comune ha concesso temporaneamente l’uso dello spazio alle associazioni del quartiere per avvenimenti ludici ha fatto rilevare che c’era un deliberato che doveva essere rispettato e rispetto al quale non si poteva derogare...

Due le soluzioni che si sono prospettate per recuperare quello spazio in modo da riaprire la villetta, ma, al momento, nessuna è decollata. Alla fine della precedente amministrazione, con una delibera di giunta firmata dall’allora assessore all’Urbanistica Alessandro Pontillo, il Comune di Caserta aveva decretato di ‘revocare’ lo status di villetta di quello spazio eliminando anche le recensioni che ci sono attualmente in modo da trasformarla in uno slargo a dispozione di tutti.

Tale tipo di soluzione, però, non è piaciuta ai comitati che ci sono nella zona che, invece, vorrebbero che tale spazio fosse gestito da loro con un accordo di partenariato sul modello di quello che attualmente c’è a Villetta Giaquinto.

Anche in questo caso, tale soluzione non è decollata con comune e comitati che non riescono ad addivenire ad una sintesi che consenta all’ente di poter affidare quell’area.

La volontà di cooperare con i cittadini ha, però, messo in naftalina la soluzione urbanistica che avrebbe permesso la riapertura rapida della villetta comunale eliminando le recinsioni che ci sono attorno e trasformando in slargo l’area di via Avellino.

Il risultato di questa diatriba è che al momento c’è uno spazio attrezzato inutilizzato e inutilizzabile per la sentenza intervenuta.

Ulteriori sviluppi si attendono nelle prossime ore quando, comunque, ci potrebbe essere un’accelerata rispetto ad una delle soluzioni sul tappeto.

Il Comune vuole restituire l’area alla città, il quartiere si vuole riappropriare della piazza: la speranza è che entrambi riescano a capire come fare.