19:10:48 Gianfranco Tedesco può realizzare i trecento appartamenti a Puccianiello: il Consiglio di Stato ha accolto su tutta la linea la tesi dell’avvocato Renato Labriola sostenendo che l’imprenditore può portare avanti il suo progetto dell’housing anche senza il contributo della Regione.

La sentenza della quarta sezione del consiglio di stato, presidente Vincenzo Lopilato estensore Alessandro Verrico, chiude una querelle nata nel lontano 2009.

Tutto nasce il 16 luglio 2009 quando il Consorzio Asppi Casa - La Casa del Popolo Verde, insieme al Consorzio Urbania srl, risponde al bando della Regione e presenta un progetto che viene approvato dalla Regione Campania con Decreto 62 del 3 marzo 2011 del dirigente del settore edilizia popolare.

Il bando regionale prevede un contributo per i soggetti che intendono realizzare tali alloggi ed è qui che scatta l’inghippo.

Durante l'istruttoria del procedimento di selezione delle proposte, è intervenuta la legge regionale 5 del 6 maggio 2013, che, all'articolo 1, comma 153, ha previsto che "...la concessione di nuovi contributi o agevolazioni in favore di soggetti attuatori legittimati dalle leggi in vigore per il recupero e la costruzione di alloggi nella regione Campania è consentita solo per interventi di recupero edilizio e non per quelli di nuova edificazione".

Tale normativa non ha spaventato l’Asppi che il 19 novembre 2013, questa volta senza il Consorzio Urbania, procedeva ad integrare la documentazione relativa al proprio progetto comunicando alla Regione di essere interessata ad andare avanti anche in assenza di contributo.

Nonostante tale integrazione il 23 gennaio 2014 la Regione Campania ha provveduto ad escludere il progetto, tesi confermata anche con il decreto dirigenziale 347 del 2014 dopo le deduzioni presentate dal consorzio Asppi. E qui comincia la battaglia giudiziaria che, tra le altre cose, accomuna Tedesco anche ad altri imprenditori casertani che pure hanno subito il suo stesso destino. A differenza di altri, però, Tedesco riesce a vincere dal momento che il Tar accoglie il suo ricorso, presentato dall’avvocato Renato Labriola, e condanna la Regione Campania alle spese, imponendole di riconoscere al gruppo la possibilità di portare avanti il progetto di edilizia popolare. Con la sentenza del 24 marzo 2016 i giudici Michelangelo Maria Liguori, Presidente FF, Fabrizio D'Alessandri Consigliere, e Francesca Petrucciani, Primo Referendario affermano che «La previsione dell’adozione di una variante urbanistica al ricorrere di determinate condizioni oggettive per la realizzazione di un progetto di housing sociale non può intendersi come la concessione di un’agevolazione in favore dell’interessato, ma come una misura per l’attuazione di un progetto per il quale ricorrono i presupposti di esecuzione e la compresenza di un interesse pubblico». La vittoria davanti al Tar non ha chiuso, però, il braccio di ferro con la Regione che ha presentato appello al Consiglio di Stato che oggi si è chiuso con la nuova vittoria del professionista casertano.

Si tratta di un’area di proprietà di Tedesco a cui si accede da via Domenico Capitelli su cui l’imprenditore vorrebbe realizzare gli appartamenti di edilizia popolare.