CASERTA. Qual è la pizza più buona? Nelle serate con gli amici, quando si deve scegliere il locale dove cenare, questo è uno degli interrogativi più ricorrenti. Sfruttando le conoscenze di Luciano Pignataro riproponiamo la classifica dei dieci pizzaioli e emergenti in Campania pubblicata sul suo sito lucianopignataro.it.

Ancora una volta Caserta è protagonista con i suoi pizzaioli che, ormai non hanno più nulla da invidiare a quelli che un tempo erano i maestri napoletani. Ma andiamo entriamo nello specifico e analizziamo con le parole usate da Tommaso Esposito per lucianopignataro.it le caratteristiche dei pizzaioli prima di andare ad assaggiare i loro prodotti.

Carlo Sammarco Pizzeria la Cantina dei Mille. Una bella scoperta, un ragazzone pieno di entusiasmo che ha rivoluzionato la pizzeria di famiglia a Piazza Garibaldi di fronte all’uscita della Stazione Centrale, in un punto strategico per la mobilità metropolitana. Carlo continua con il suo entusiasmo a  lavorare con tenacia e impegno. Lievitazioni e cottura sono le sue passioni. In casa gli dovrebbero dare una mano in più e passare decisamente alla fase due. Una carta del menu all’altezza dei contenuti, ad esempio.

Ivano Veccia, Pizzeria Il Limoneto a Forio d’Ischia. Scuola e modello Michele Leo ed Enzo Coccia, ha portato una ventata di freschezza, complice Nello Calise il proprietario che gli dato carta bianca, sull’isola maggiore del Golfo dove si potrà finalmente mangiare una pizza napoletana eccellente. Peccato che dovrete aspettare la primavera prossima per mangiare la sua pizza, anche quella nuova con una bella e grande sorpresa (me la tengo segreta) tutta ischitana. Ora Il Limoneto è chiuso per ferie e lui sta in giro per stage (passerà pure da Simone Padoan), o a far conoscere la sua pizza in giro per l’Italia.

Giuseppe Pignalosa Pizzeria Le Parule. Ha completamente rinnovato lo stile della pizzeria in cui è cresciuto. La scuola è quella del papà Leopoldo soprattutto e poi quella di Gianfranco Iervolino. Lungo la strada del Vesuvio, dove la ristorazione meriterebbe qualcosa di diverso dalla media, ecco potrete essere felici di sedervi accanto alla sua bocca di forno. Cambia il menù ad ogni stagione e prima di Natale c’è stata una mezza rivoluzione nella carta invernale.

Francesco Capece. Ho mangiato la sua pizza qui al Bistrot des Amis. Ora  si è  trasferito a Filetta in provincia di Salerno dove è nato e vive. A gennaio ha aperto la pizzeria tutta sua La Locanda dei Feudi 2.0. Staremo lì per vedere e assaggiare. Intanto al Bistrot des Amis c’è Giuseppe Acciaio, figlio di Luigi e nipote di Giuseppe, appunto.

Carmine Granato è il figlio di Salvatore, il cuoco patron de Lo Scialatiello a Marigliano. Non ha mai voluto stare tra i fornelli, ha sempre preferito il bancone e la pala fin quando ha scelto, pure lui, Ciro Salvo come maestro. Promessa mantenuta. Nuovo look,moderno essenziale,tecno. Il nuovo forno è stato acceso e la pizza migliora a vista. Da passarci assolutamente.

Alessandro Tirino pizzeria Antovin ad Airola. Un giovanotto tanto timido quanto bravo. Pensate si ispira a Ciro Salvo e ogni tanto va a 50 Kalò, in incognito, per mangiare la Marinara con le scarole. E godere, lui dice. Il suo impasto è leggerissimo e la pizza saporita. Poi se vi va di essere golosi assaggiate la sua Pizzeppola

Marco ed Emanuele Marigliano Pizzeria da Salvatore a Parete (Ce), Via Leonardo Da Vinci, 3. Due fratelli cresciuti a Scampia. Una coppia in perfetta sintonia perciò li consideriamo uno solo. Hanno investito tutto quello che avevano per aprire la loro pizzeria. Hanno realizzato così il loro sogno e fanno una pizza strutturalmente popolare e golosa per la mano felice nell’impasto e la scelta degli ingredienti. Ne abbiamo parlato ne Lo Spicchio su Il Mattino e le novità che ci sono tra il bancone e il forno sono da provare.

Volodymyr Pyeshkov,  Pizzeria Il Foro Dei Baroni a Puglianello. Lavora in sintonia con lo chef Raffaele D’Addio, ha fatto ginnastica anche lui con Ciro Salvo. Tanto riservato quanto bravo ha uno stile tutto suo nel proporre i prodotti del territorio, come gli ortaggi di stagione, sulla pizza napoletana. E’ partito il menù invernale. Grandi novità.

Giuseppe Tammaro Pizzeria Trattoria Caprese in pieno Vomero. Ha venti anni appena e il maestro è suo padre Antonio che è il factotum in questa oasi mediterranea del quartiere collinare. Fra poco avrà il forno tutto suo e ne vedremmo delle belle. Di pizze ovviamente.


Francesco Ciccio Vitiello Pizzeria Casa Vitiello . Sta a Tuoro, un piccolo borgo su a Caserta Vecchia. Pochi coperti, pochissimi, il bancone e il forno a vista. Una squadra di giovanotti in piena attività.
Una fila immensa in attesa. Cosa inaspettata.Per ovviare a questo da a ottobre è aperto a pranzo; di sera ci si accomoda solo su prenotazione. Ha una proposta tradizionale che migliora sempre di più. E poi gioca con gli impasti cosiddetti alternativi.  Vale la pena conoscerlo, fidatevi.