14:28:16 Cari amici come sempre mi confronto con voi su temi attuali locali.

E' di questi minuti la notizia di un incendio, nella zona industriale tra San Marco Evangelista e Marcianise, con una grossa nube nera consequenziale, visibile anche da Caserta.

Che dire, credo che tante parole ormai sono state spese e tante carte sono state predisposte, riunioni, documenti ufficiali,  decreti,   sorveglianza  dei militari, decine di conferenze stampa ricche di  annunci e proclami pomposi, tutto e di più per cercare di combattere la Terra dei Fuochi con i suoi roghi tossici.

Vedere a pochi km da noi, l'ennesima nube nera che ci avvolge,  sovrasta  le nostre case, ci stringe la gola e il respiro, come metafora della morte che incombe, aleggia, e ci perseguita in questo triste territorio.

Io sono paziente oncologico in follow up, non racconto le mie vicissitudini, ma sono certamente come tanti altri la conferma, di una stretta correlazione tra inquinamento e patologie tumorali, certificata dal Consiglio Superiore di Sanità, e su cui già da tempo indagano le Procure sia di S. Maria C.V. che Napoli Nord. Non credo serva aggiungere altro, come presa d'atto del fallimento della società civile di questi territori, da troppo tempo ignava e con il suo silenzio colpevole, connivente con chi sta distruggendo la nostra salute.

Devo dire che anche le Istituzioni hanno le loro belle responsabilità, risulta davvero anomalo e surreale che ci siano voluti decenni per scoprire la famosa acqua calda, ed il segreto di Pulcinella, che troppe morti, hanno una sola causa, l'inquinamento che la camorra, ensemble ad  una classe politica inetta e colpevole, in piena sintonia con imprenditori e faccendieri senza scrupoli, ha perpetrato in modo scellerato nei nostri territori, con l'unico interesse di arricchirsi, non preoccupandosi minimamente delle morti innocenti che stavano provocando.

Io non ci sto più, non voglio dovermi preoccupare di cosa bevo, mangio, respiro, e di cosa può essere sotterrato vicino casa nostra. Non voglio più vedere famiglie piangere i loro cari, specie bambini, e soffrire i loro parenti, per patologie assolutamente causate da tutto ciò che davanti ai nostri occhi quotidianamente accade.

Io non chiedo a nessuno di essere eroe, o martire, io per primo sono una persona normale, chiedo invece e semplicemente il coraggio di scegliere da che parte stare, e di far vivere così i nostri figli in un posto normale, che rappresenti per loro, mai un destino segnato, a cui non poter dire no.

Riflettete, lo so, sarò  sicuramente patetico e noioso, ma certamente mai domo, complice e silenzioso, di ciò che sta accadendo sotto il nostro naso.

Umberto Marzuillo